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Nocciole: nel Roero c’è chi ha perso fino al 60% di prodotto

Ilenia Scanavino: “Ma la qualità è buona e stiamo introducendo nuovi prodotti, dai grissini agli amaretti”

Il 2021 non è certo un anno straordinario per la nocciola italiana. Un’ulteriore conferma arriva da Ilenia Scanavino, titolare dell’azienda Bosco Giovanna di Priocca (Cuneo), che facendo un bilancio della campagna recentemente conclusasi spiega: “Alla fine, sui nostri 10 ettari di noccioleto abbiamo raccolto il 60% in meno rispetto allo scorso anno. Le principali cause di questo drastico calo di produzione sono da imputare alle gelate tardive primaverili e alla cimice asiatica, che anche quest’anno ha creato diversi problemi. La qualità del raccolto, comunque, è buona, e per quanto ci riguarda trasformeremo tutta la nostra produzione”.

Per quanto riguarda la commercializzazione, l’azienda Bosco Giovanna prosegue sulla linea che sta già adottando da qualche tempo. “Attualmente, oltre al nostro punto vendita, commercializziamo i nostri prodotti attraverso il nostro e-commerce e in alcuni locali di Torino e del Piemonte”.

Ci sono novità, per quanto riguarda il 2021, anche sui prodotti trasformati che l’azienda sta proponendo alla propria clientela. “Quest’anno – conclude Scanavino – abbiamo introdotto i grissini e gli amaretti a base di nocciola. Ma escludiamo altre novità in vista del Natale”.

Dotata di un laboratorio di trasformazione, l’azienda Bosco Giovanna trasforma le proprie nocciole biologiche in tutti i semilavorati destinati alla pasticceria e alla gelateria (granella, pasta, farina, ecc.) e realizza anche prodotti finiti per il b2c, dalle torte ai biscotti secondo ricette tradizionali.

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