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Creme spalmabili: il top di gamma può trainare un’azienda

cascina masueria

Claudio Masante, socio titolare di Cascina Masueria assieme al fratello Diego, spiega uno dei segreti del successo della sua attività

Claudio e Diego Masante sono i titolari dell’azienda agricola Cascina Masueria di Murazzano (Cuneo), nell’Alta Langa, a circa 700 metri di altitudine. Il territorio ligure è pressoché a due passi, con i suoi benefici influssi marini. Specializzati nella produzione di Nocciola Piemonte Igp, hanno ereditato l’attività dai loro genitori (che continuano a coadiuvarli nei momenti di lavoro più intenso) e hanno sviluppato ulteriormente i servizi offerti, aprendo nel 2015 un laboratorio per la trasformazione della materia prima. Myfruit.it ha interpellato Claudio, per conoscere più da vicino questa giovane realtà.

Da sinistra: Diego e Claudio Masante

Claudio, innanzitutto come è andata la produzione 2020?

Per quanto ci riguarda è stata un’annata normale, con una produzione che si è attestata sui sette-otto quintali per ettaro a giornata piemontese, ovvero circa 18-20 quintali per ettaro, come è appunto la norma dalle nostre parti. Ovviamente, non sono numeri paragonabili con quello che avviene solitamente in pianura, ma non ci lamentiamo. Anche la qualità è stata buona in tutti i nostri dieci ettari di appezzamento.

Il 2020 è stato un anno molto particolare a causa della pandemia. A livello di vendite come è andata?

Alla fine siamo riusciti a realizzare un fatturato molto simile a quello del 2019, quindi siamo soddisfatti. C’è stato però molto più lavoro a livello di organizzazione. Con pasticcerie e gelaterie – nostri abituali clienti – che hanno funzionato a singhiozzo, la ristorazione che è andata come sappiamo, il turismo straniero che ci è venuto praticamente a mancare – normalmente rappresenta invece un canale di vendita molto interessante per la nostra produzione -, abbiamo dovuto concentrarci molto di più sulla vendita ai privati, mantenendo al contempo i contatti attivi con nostri abituali clienti professionali, sia in Italia sia all’estero. Molto utili, in questa situazione, si sono rivelati pure il nostro shop aziendale, la nostra presenza in diversi negozi al dettaglio e il nostro sito internet, http://www.cascinamasueria.it/, grazie al quale abbiamo ricevuto diversi ordini.

Cosa producete all’interno del vostro laboratorio?

Fin dal 2015, anno della sua apertura, facciamo tutti i semilavorati per la pasticceria e la gelateria (pasta, farina, granella, etc.), più una crema spalmabile al 50% di Nocciola Piemonte Igp e con due soli altri ingredienti: zucchero di canna e cacao magro in polvere. Non aggiungiamo insomma latte o derivati, grassi, coloranti, aromi, conservanti o emulsionanti. In virtù di questo, la nostra ha un periodo di conservazione inferiore rispetto ad altre creme spalmabili, ma ha anche una qualità decisamente superiore.

A proposito di creme spalmabili: è vero che stanno diventando una tendenza e che possono essere il futuro per un’azienda?

Dipende. Per quanto ci riguarda è vero che gran parte del nostro fatturato dipende dalle nocciole tostate e dalla crema gianduja, ma per avere successo sul mercato una piccola azienda come la nostra deve posizionarsi al top di gamma. Se la battaglia si fa sul prezzo e non sulla qualità, si perde naturalmente la battaglia con le creme spalmabili industriali, che comunque fanno un prodotto apprezzato dal mercato e hanno grandi possibilità di farsi pubblicità. In altri termini, con le creme spalmabili bisogna andare a intercettare il cliente che cerca qualcosa di diverso rispetto a quello che si trova normalmente sul mercato.

Siete convenzionali o biologici?

Non siamo certificati bio, ma molte lavorazioni che facciamo sono comunque tipiche del bio. Ad esempio non andiamo a diserbare né i noccioleti, né i polloni e diserbiamo con trince meccaniche.

Come sono le premesse per il 2021?

E’ ancora presto per dirlo. Qualche giorno fa anche noi abbiamo avuto problemi con la gelata tardiva che ha investito diverse zone d’Italia. Non abbiamo ancora fatto una conta dei danni, che ci auguriamo siano limitati. A parte questo, per ora non ci sono stati altri imprevisti.

Quali sono, per l’estero, i vostri mercati più interessanti?

Vendiamo in diversi paesi del mondo e, della nostra produzione, finisce all’estero più del 30%. Attualmente i paesi più ricettivi sono Austria e Germania, anche se abbiamo contatti interessanti anche in Francia e nel Nord Europa.

Per le quotazioni della Nocciola Piemonte Igp siete soddisfatti?

Per quanto ci riguarda, trasformando l’intera nostra produzione e non vendendo all’industria, non seguiamo molto i prezzi delle quotazioni ufficiali. Diciamo che, con la pandemia e i problemi che ne sono derivati, era abbastanza normale che ci fosse una flessione delle quotazioni rispetto al passato.

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