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Biologico

Biologico: un ettaro su cinque al mondo è in Europa

Nel decennio 2010/2020 crescita del 50% della superficie agricola dedicata al bio

Aumentano superficie e produzione biologica in Europa. Parlano i numeri: un ettaro bio su cinque al mondo è coltivato nel vecchio continente dove nel decennio 2010-2020 la conversione ha registrato un tasso annuale di crescita superiore al 5% per un avanzamento totale del 50%. Con 14,8 milioni di ettari nel 2020 la superficie riservata all’agricoltura biologica rappresentava il 9,1%. Si va verso il 25% come previsto dai programmi europei. Sono i numeri che si leggono su Organic farming in the EU. A decade of organic growth. Il più recente documento della Commissione Europea.

I numeri del rapporto

Nel report si legge che nel 2020 sono stati coltivati ​​74,9 milioni di ettari di terreno agricolo bio nel mondo (compresa l’area in conversione verso la coltivazione biologica) mentre nell’area europea si sono raggiunti 14,8 milioni di ettari nel 20202 equivalente al 19,7% del totale. In Europa abbiamo così il 9,1% della superficie agricola utilizzata in biologico.

Non tanta ortofrutta

Bene il dato globale, ma vediamo nello specifico cosa ha prodotto la conversione. La quota maggiore è stata dedicata ai prati permanenti (42%), seguiti da foraggi(17%), cereali (16%) e frutta, olivo e vigneto (11%). La quota dell’ortofrutta in questo scenario è meno rilevante. E gli imprenditori agricoli bio? In media le aziende agricole  con questa conduzione sono più grandi delle convenzionali e gestite da imprenditori più giovani. Sul fronte prodotti sono pochi anche gli allevamenti che producono carne bio con stime tra 1-7% del totale.

Bene le vendite, almeno fino al 2020

Rispetto al 2015, le vendite al dettaglio di prodotti biologici sono quasi raddoppiate nel 2020 così come le importazioni da paesi extra-Ue, in particolare frutta tropicale, sono aumentate tra il 2018 e 2021. In Italia gli ultimi dati relativi al 2022, a causa delle differenti crisi che si sono sommate, registrano un calo dei consumi del 9%.  Cosa fa l’Europa? “Le misure del piano d’azione per il biologico e della Pac mirano a sostenere la crescita della produzione e dei consumi – si legge nel rapporto – che possono essere influenzati da dinamiche economiche  come l’inflazione alimentare che colpisce i consumatori e influisce sul potere d’acquisto, e quindi sulla domanda di prodotti biologici”.

Bene Francia e Italia, la prima diventa la nazione bio d’Europa

I quattro paesi con la più grande superficie coltivata a  biologico sono Francia, Spagna, Italia e Germania, con il 52% del totale nel 2012 e del 59% nel 2020. La Francia in particolare ha aumentato la sua superficie di quasi il 150% dal 2012, mentre l’Italia l’ha quasi raddoppiata. Il risultato di queste dinamiche?  Nel 2020, la Francia è diventata il paese dell’UE con la più vasta area di terra in agricoltura biologica con 2,5 milioni di ettari e una media annua crescita dell’11,8% nel 2012-2020.

La Spagna, che aveva la superficie più vasta nel 2012, ha sfiorato i 2,4 milioni di ettari. Per quanto riguarda la quota di superficie agricola, rispetto alla media Ue del 9,1%, nel 2020 ha raggiunto oltre il 25% in Austria, ed era superiore al 20% in Estonia e Svezia. Irlanda e Malta, sono rimaste indietro con una percentuale inferiore al 2%.

Chi crede e perchè nel biologico

Secondo un’indagine della Commissione Europea l’83% degli intervistati ritiene che il cibo biologico rispetti le norme specifiche su pesticidi, fertilizzanti e antibiotici. Sono più convinti in Danimarca (95%), Italia e Svezia (entrambi 93%). All’altra estremità della scala, questa opinione è condivisa in misura minore in Lituania (63%), Romania (73%), Bulgaria e Repubblica Ceca (entrambi 74%). Inoltre, l’81% degli intervistati  è d’accordo sul dato che i prodotti alimentari biologici sono prodotti in  un ambiente migliore e con pratiche e standard di benessere degli animali più elevati rispetto al metodo convenzionale. Una convinzione condivisa dal 67% del campione in Lituania e dall’89% in Italia.

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