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Biologico

Fichidindia biologici, ci prova la Puglia con 500 ettari

Salento Bio vende soprattutto in Francia e punta anche sui trasformati: tre varietà di succo

La tradizione dei fichidindia in Puglia è secolare ma come in Sardegna non industriale e strutturale rispetto alla Sicilia dove esistono aziende che lavorano, aspetto fondamentale, ed esportano il prodotto. Eppur si muove questa coltura grazie ad un investimento che ha permesso di mettere a dimora 200 ettari e si sta lavorando per toccare i 500. Il traguardo di Salento Bio, incontrato a Sana 2022 a Bologna.

L’inizio: “Siamo partiti con 200 ettari”

A parlare con myfruit.it è la rappresentante di Salento Bio, azienda di Taviano, in provincia di Lecce, guidata da Vittoria Tunno, Anna Sticchi. “Abbiamo iniziato tre anni fa e oggi siamo a 200 ettari ma il programma ne prevede 500. Tutti rigorosamente biologici, coltivati nel Salento, rigorosamente su terra rossa perché in caso contrario il gusto non sarebbe più lo stesso e con un protocollo di produzione”. Si vogliono fare le cose per bene in una terra dove ancora, come ci racconta un grossista pugliese, arriva prodotto siciliano: “Oggi per esempio  dodici pedane. Il prodotto pugliese finora si è limitato ad un mercato molto locale“.

Tre varietà verde, arancio e viola

L’azienda punta su tre varietà che sono esposte e pronte al consumo nel tavolo degustazione preparato per la fiera bolognese: “Sono verde, arancio e viola, tre colori per tre varietà. Abbiamo iniziato la raccolta a metà agosto e andiamo avanti fino a circa metà settembre. Il frutto fresco si troverà fino a ottobre“.

I canali? Vendita diretta e soprattutto in Francia

Vediamo i canali di vendita che non prevedono la vendita ai mercati all’ingrosso e “assolutamente no la Gdo“. Si segue la rete bio: “In questo momento la gran parte del prodotto è venduto in Francia. Nei negozi specializzati. Lo confezioniamo, anche perché è obbligatorio ed è vietato lo sfuso, in piccole cassette da sei o 12 pezzi. In Italia vendiamo un po’ in tutto territorio nazionale soprattutto in botteghe, piccole gastronomie. Un prodotto di nicchia“.

Il fresco ma pure il trasformato: i succhi

A Sana 2022 si è degustato il buon prodotto fresco e testato il succo in tre colori, quelli delle tre varietà. “E’ il primo test, stiamo registrando la risposta dei consumatori dopo un lavoro di ricerca durato sei anni. C’è apprezzamento”. Si pensa al futuro agricolo nell’azienda che vanta anche tre varietà di melagrana, due varietà di fichi e 15 di erbe aromatiche.

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