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Biologico

L’agricoltura biodinamica esce (in parte) dalla legge sul biologico

Il testo del ddl dovrà tornare al Senato per la quarta lettura. Federbio e Assobio: “Aspettavamo l’approvazione definitiva, ora fare presto”

L’agricoltura biodinamica esce dalla proposta di legge sulla tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico. L’Assemblea di Montecitorio ha infatti approvato quasi all’unanimità due emendamenti identici di Riccardo Magi (+Eu) e della commissione che eliminano dal testo l’equiparazione dell’agricoltura biodinamica a quella biologica.
Contro questa tutela si erano opposti, tra gli altri, il Nobel Giorgio Parisi e la senatrice a vita Elena Cattaneo (leggi articolo).

Entrambi gli emendamenti riguardavano proprio l’articolo 1 della legge che equiparava il metodo biologico a quello biodinamico. Una equiparazione che ora viene stoppata: il testo del disegno di legge dovrà ora tornare all’esame del Senato per la quarta lettura. “Con l’intervento emendativo di questa mattina il Parlamento ha dimostrato di sapere ascoltare la comunità scientifica – ha detto Magi nell’intervento dopo la votazione degli emendamenti – Questa è una vittoria del Parlamento che dà al Senato una legge migliore”.

“Nei lavori di Commissione – ha ricordato Magi – avevamo già sottoposto a luglio ai colleghi di Commissione questi emendamenti ma si è tirati dritti su un punto che avrebbe reso questa legge una legge inaccettabile. Sembrava che criticare il punto che equiparava il metodo biologico a quello biodinamico fosse come compiere qualcosa di liberticida, ma qui si tratta della inopportunità di inserire un riconoscimento simile in un testo di legge“.

Non è una esclusione

Attenzione, però. Non si tratta per l’agricoltura biodinamica di una vera e propria esclusione dai benefici della legge, che mira a rendere più organica la normativa in materia e a coordinarla con le nuove strategie europee. Infatti, allo stesso articolo 1, il testo di legge continua a contemplare i metodi di produzione rispettosi delle disposizioni e dei regolamenti comunitari e nazionali, equiparandoli all’agricoltura biologica. E – visto che i produttori biodinamici sono dotati di certificazione biologica – continueranno a rientrare nella normativa.

La reazione di FederBio, AssoBio e Associazione Biodinamica

“Dopo 13 anni e tre legislature, togliere il termine biodinamico dal comma 3 dell’articolo 1 è veramente un peccato perché si tratta di un metodo agricolo e di prodotti che vengono sempre più coltivati e apprezzati in tutto il mondo – si legge in una nota comune di FederBio AssoBio e Associazione Biodinamica – Nonostante questo emendamento, il biodinamico continuerà a essere presente e sostenuto, come lo è stato fino ad oggi, in quanto pratica agronomica che si riconduce al metodo biologico, già riconosciuta fin dal primo Regolamento europeo del 1991 in materia di agricoltura biologica”.

Per le Associazioni, un riferimento normativo poteva costituire una tutela aggiuntiva per il consumatore per prodotti che “sono in costante crescita sul mercato”.
D’altra parte, l’urgenza che si arrivi presto alla conclusione di un iter di approvazione della Legge è dettata dalla centralità del biologico per l’intero comparto agroalimentare. L’Italia, con oltre 80mila operatori, è infatti tra i Paesi leader per la produzione biologica ed è il primo Paese in Europa (secondo al mondo) nell’esportazione di prodotti bio, con oltre 2,9 miliardi, circa il 6% di tutto l’export agroalimentare nazionale.

Fare presto

Una veloce approvazione della legge n. 988 è fondamentale per supportare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana. Introduce elementi particolarmente significativi come la possibilità di registrare il marchio biologico made in Italy, di istituire distretti biologici che consentano di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e di adottare un Piano nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico.

“Al terzo passaggio parlamentare, ci aspettavamo l’approvazione definitiva della legge, invece prendiamo atto della decisione unanime del Parlamento di modificare il terzo comma dell’articolo 1 – ha commentato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – Contiamo adesso di avere una corsia privilegiata al Senato per una veloce approvazione nei tempi che sono stati annunciati durante la discussione parlamentare. Questa legge è urgente e fondamentale per supportare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana e sostenere i giovani e le imprese che hanno scelto questo modello agricolo. Ci sembra comunque paradossale che il giorno dopo l’inserimento in Costituzione di riferimenti alla tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, si cerchi di umiliare un metodo produttivo basato sul totale rispetto della natura. Come hanno chiesto alcuni parlamentari, ci auguriamo adesso che il mondo scientifico si impegni con la medesima determinazione per la riduzione dell’uso dei pesticidi e di altre sostanze di chimica di sintesi, a tutela della fertilità dei suoli e della biodiversità in linea con le modifiche costituzionali e con la Strategia Farm to Fork”.

“Il mercato del biologico e del biodinamico è in costante crescita a livello mondiale – ha aggiunto Roberto Zanoni, presidente di AssoBio – l’importanza di questo settore è da sempre riconosciuto e inserito nei regolamenti comunitari. Per l’Italia, il biologico è un fiore all’occhiello del settore agricolo italiano. Siamo il primo Paese europeo per export di prodotti biologici, a dimostrazione della grande attenzione dei consumatori di tutto il mondo e del loro crescente apprezzamento per la qualità dei prodotti bio e biodinamici. È un primato conquistato grazie anche all’impegno di produttori e trasformatori agroalimentari che hanno fortemente creduto e agito ricercando sempre un equilibrio tra l’essere impresa e il bene pubblico declinato nella difesa del suolo, nella valorizzazione della biodiversità e nella tutela della salute dei cittadini. Le aziende biologiche rappresentano il futuro, sono le più attente all’innovazione e ai cambiamenti. Ma non solo, i produttori e gli imprenditori bio sono molto più giovani rispetto alla media: sono per metà laureati o diplomati, per un terzo donne e interessati all’internazionalizzazione. Mi auguro che questo percorso si concluda nel più breve tempo possibile e che il Parlamento sappia dare una risposta concreta al territorio e alle imprese. Avanti con il disegno di legge sul biologico così come è stato oggi discusso e licenziato”.

Carlo Triarico, presidente Associazione Biodinamica, ha confermato: “L’agricoltura biodinamica è costitutiva del biologico, storicamente e giuridicamente. Continuerà a lavorare, come da 80 anni, per il bene del biologico e dell’agricoltura italiana”.

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