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Aziende

Fico cresce del 30% e atterra in Cina

Numeri positivi e tante iniziative per il futuro. Ma c’è poca frutta e verdura

Fico Eataly World inizia a dare soddisfazioni. Il parco agroalimentare di Bologna diventa più attrazione che esposizione e vede crescere del 30% il numero di visitatori. Ma non è l’unico dato positivo del 2022 e da Bologna ci si proietta nel mondo con uno studio di fattibilità realizzato per un cliente cinese. Fico diventa così un format internazionale. Bene per l’alimentare italiano, peccato che ci sia poca frutta e verdura nel contesto degli ex spazi del mercato ortofrutticolo. E tra le novità accanto a Fico si realizzerà lo stadio temporaneo del Bologna Calcio.

Numeri positivi

Non solo la crescita del 30% dei visitatori, a Fico è aumentatala anche la permanenza media da 1,5 a 5 ore e soprattutto raddoppiata la spesa media per visitatore che passa dai 15 euro del 2020 agli oltre 35 a persona nel 2022. Una boccata d’ossigeno per i conti che saranno a posto per il 2024.

Sabato scorso Stefano Cigarini, l’amministratore delegato di Fico, ha invitato la stampa per un press tour nella struttura. Myfruit.it ha partecipato e osservato i progressi rispetto al primo format con più aree interattive, educative e anche ludiche. Bene il frutteto, bene la valorizzazione di alcuni prodotti trasformati come le patate e il peperoncino. Un valore aggiunto per le aziende agricole. Ma sul fronte strettamente ortofrutticolo c’è poco altro. Si coltiva la speranza visto le ambizioni di ottenere un  maggiore risalto in futuro. Tanto si potrebbe realizzare per promuovere i frutti della terra. Pensiamo all’interessante Festival sui prodotti Igp e Dop dove si sono viste e promosse eccellenze come le pesche di Leonforte.

Con la riapertura dopo la chiusura per pandemia si sono concretizzati alcuni progetti: realizzate venti attrazioni tra padiglioni multimediali, giostre, scivoli e pannelli interattivi. Sono state costruite anche sette aree a tema dedicate a salumi e formaggi, pasta, gioco e divertimento, vino, olio e dolci. Manca l’ortofrutta.

Ma non è finita qui: “Sono state animate le Fabbriche con proiezioni e show multimediali, creata una fattoria degli animali all’ingresso, attivati i tour gratuiti per chi vuole gustare le bellezze del Parco. Senza dimenticare le esperienze olfattive e i padiglioni scientifici”.

Sostenibilità ecologica

Cigarini nel suo intervento ha sottolineato l’importanza degli investimenti fatti nel passato sul fronte ecologico. Merito del tetto fotovoltaico più grande d’Europa: “Ci permette di ottenere dei significativi risparmi, a iniziare dalle aziende che non soffrono gli alti aumenti della bolletta energetica. Oltre l’energia abbiamo  il calore che otteniamo grazie al teleriscaldamento dell’inceneritore di Bologna“.

Il regno dell’alimentare e (tra un po’ del calcio)

Fico ha suscitato l’attenzione di 60 operatori della filiera agroalimentare presenti nel Parco, inclusi i grandi Consorzi come Parmigiano Reggiano, Grana Padano Dop, Consorzio del Prosciutto di San Daniele, Consorzio Mortadella Bologna Igp, Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena e Consorzio Carne Razza MaremmanaBio, le grandi aziende come Italia Zuccheri o i piccoli produttori locali. Tante presenze emiliano-romagnole dove ci starebbero bene, anche con i trasformati, le ciliegie di Vignola, le pere emiliane, le nettarine e le pesche romagnole, i carciofi dei colli bolognesi e romagnoli senza dimenticare la grande varietà di ortaggi presenti nella regione.

Un punto di forza futura sarà il campo di calcio dove si trasferirà per qualche tempo il Bologna Calcio con un inevitabile aumento delle presenze nel parco visto che nella sua area sarà ospitata la struttura. Un’opportunità per mettere in vetrina le eccellenze alimentari e promuoverle.

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