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Agrumi: Agricola Lusia studia un progetto category

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Autore Redazione

Dopo sei anni di ricerche a breve sarà lanciato un nuovo prodotto basato su un indice di valutazione dei frutti ottenuto grazie all’intelligenza artificiale

Portare innovazione in ortofrutta, in particolare nella categoria agrumi. Questo l’obiettivo di Daniele Campagnaro, titolare di Agricola Lusia che, sei anni fa, ha deciso di cambiare approccio e, grazie a un nuovo metodo, iniziare un percorso ad hoc. “Nel nostro settore non è semplice innovare, proporre vere novità, e non tutti possono sostenere gli elevati costi della ricerca e l’incertezza delle tempistiche – spiega l’imprenditore – Finora le innovazioni sono state di tipo varietale,  appannaggio di case sementiere e vivaisti, così ho pensato di strutturare in modo diverso la mia azienda. Per prima cosa ho inserito una figura manageriale fuori dal nostro settore, Nicola Modica, con lo specifico obiettivo – raggiunto – di portare innovazione”.

Un percorso lungo sei anni

Il primo passo è stato capire le esigenze latenti dei consumatori e i driver di vendita, affrontando il problema da due punti di vista, uno settoriale e uno interdisciplinare. “Poi – continua Campagnaro – abbiamo testato sul campo alcuni spunti emersi, aderendo al progetto Active learning lab agrifood grazie al quale 40 studenti selezionati (provenienti dalle aree disciplinari più diverse: Economia, Lingue, Filosofia, Marketing, Ingegneria) hanno lavorato per sei settimane sotto la guida di docenti ed esperti alla risoluzione di sfide reali proposte, individuando l’idea con il maggiore potenziale”.

La validazione scientifica

Pur essendo il risultato molto soddisfacente, si sentiva l’esigenza di una validazione scientifica, per rendere ancora più attendibile la nuova proposta. “Abbiamo interpellato La Fondazione Ca’ Foscari di Venezia che ci ha messo in contatto con un team di ricercatori del Dipartimento di scienze molecolari e nanosistemi, che ci ha confermato la mancanza di un indicatore univoco e riconosciuto, sostenibile dal punto di vista commerciale e che potesse garantire la nostra promessa. Da qui la decisione di provare a elaborarne uno noi”.

Nei successivi due anni, un team di oltre dieci persone coordinati dall’ateneo Veneto ha lavorato alla definizione di un parametro che potesse garantire scientificamente la promessa di qualità che Agricola Lusia voleva fare ai propri clienti. “Il risultato è stato talmente positivo che siamo riusciti a modulare questo parametro in base alla varietà, origine e grado di maturazione del frutto, moltiplicando la complessità e la durata della nostra ricerca”, commenta Campagnaro.

Di fronte alle complicazioni dovute all’industrializzazione del progetto – visto che il controllo di ogni singolo frutto impatta non solo sull’aspetto economico del progetto, ma anche sull’operatività e sui flussi produttivi già di per sé complessi, Agricola Lusia si è nuovamente rivolta al mondo accademico, questa volta ad Alessandro Persona, professore di Tecnica e gestione dei sistemi industriali dell’Università di Padova, che ha studiato i flussi logistici esistenti e ottimizzato l’operatività di tutti i processi di confezionamento e movimentazione anche alla luce delle nuove e crescenti attività derivanti dall’eventuale implementazione di questo progetto.

Un nuovo indice di valutazione dei frutti

“Dopo sei anni dell’intenso lavoro di oltre 30 persone, quattro progetti con esperti di tre differenti Atenei, circa cinquemila frutti minuziosamente e scientificamente analizzati siamo arrivati a definire un indice nuovo, unico e verificabile – conlcude Daniele Campagnaro – Tutto ciò, attraverso una nuova tecnologia che utilizza un sistema di intelligenza artificiale, per cui abbiamo già presentato la richiesta di brevetto, che riesce a giustificare tecnicamente la promessa di qualità alla base del nostro nuovo prodotto. La soluzione è stata poi testata in vendita per due anni, con soddisfacenti risultati. Il prossimo passo sarà quello di chiudere il cerchio presentando il nuovo prodotto al mercato”.

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