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Trend e Mercati

Consumi: 10% in meno per l’ortofrutta

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Autore Redazione

Analisi della Coldiretti sui cambiamenti della spesa degli italiani a seguito del caro prezzi

La riduzione della capacità di spesa svuota il carrello e taglia in quantità gli acquisti delle famiglie, che si riducono dal -31% per il pesce fresco al -10% dell’ortofrutta fino ad interessare addirittura il latte fresco (-1%).

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sui cambiamenti della spesa degli italiani a seguito del caro prezzi, sulla base dei dati Ismea relativi ai primi nove mesi dell’anno. Una situazione che – sottolinea la Coldiretti – preoccupa in vista dei cenoni e dei regali enogastronomici del Natale come dimostra il fatto che per rilanciare gli acquisti le offerte del Black Friday si sono estese anche al cibo.

Gli italiani – continua la Coldiretti – sono costretti a spendere di più per acquistare meno prodotti alimentari con la spesa che sale del 4,4% mentre si alleggerisce il carrello in termini di quantità con riduzioni che coinvolgono tutte le categorie merceologiche. Un trend che – precisa la Coldiretti – evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che vanno a caccia dei prezzi più bassi anche facendo lo slalom nel punto vendita, cambiando negozio, supermercato o discount alla ricerca di promozioni per i diversi prodotti. Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa la Coldiretti – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa.

Ma ad essere sotto pressione è l’intera filiera agroalimentare a partire dall’agricoltura dove si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. E aumenti riguardano anche l’alimentare con il vetro che costa oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, il 15% il tetrapack, il 35% le etichette, il 45% il cartone, il 60% i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al +70% per la plastica, secondo l’analisi Coldiretti. “Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “bisogna intervenire subito per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare le aziende agricole e la spesa degli italiani”.

Fonte: Coldiretti

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