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Trend e Mercati

Prognosfruit, i numeri: mele stabili, pere +20%

Importante contributo dell’Italia, che traina la produzione bio. La prossima edizione a Trento, dal 2 al 4 agosto 2023

Come anticipato ieri da myfruit.it, si è tenuta oggi la giornata centrale di Prognosfruit 2022, a cui hanno preso parte 200 esperti del settore di mele e pere provenienti da 23 Paesi.

Obiettivo invertire il trend negativo

Durante la giornata sono state presentate le previsioni per la stagione 2022-23 di mele e pere e sono state analizzate le dinamiche dei mercati, anche extra-europei. E’ stata infine offerta una panoramica delle tendenze in tema di biologico e logistica.

Luc Vanoideek, di Copa Cogeca, ha commentato: “L’incontro è stato l’occasione per saperne di più sullo sviluppo dei mercati prossimi all’Ue, tra cui Serbia, Moldavia, Ucraina, Turchia, ma anche Asia centrale e la regione del Caucaso. Inoltre, i contributi dei rappresentanti di Cina, India e Stati Uniti hanno permesso di tracciare un quadro completo delle previsioni del raccolto dell’intero emisfero settentrionale“.

Dominik Wozniak, presidente della Wapa, World apple and pear association, ha così sintetizzato il quadro: “Le prospettive sono positive, anche se il settore dovrà affrontare una serie di sfide tra cui l’aumento significativo dei costi, le condizioni meteorologiche avverse, i problemi logistici, l’inflazione, la difficoltà nel reperimento della manodopera. L’obiettivo è aumentare i consumi e invertire il recente trend negativo”.

Mele stabili, ma cambiano le dinamiche

Venendo ai numeri, le stime prevedono un raccolto di mele, in tutta Europa, pari a 12 milioni e 168mila tonnellate, dunque sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno.

Cambiano però le dinamiche: prende terreno la Polonia, per la quale si stimano quasi 4,5 milioni di tonnellate e tornano a crescere Francia (+6%), Austria (+23%), Germania (+6%) e Regno Unito (+32%). Segno meno per Belgio (-12%), Spagna (-23%), Portogallo (-20%), Romania e Ungheria.

Quanto alla qualità, si attendono calibri leggermente superiori dello scorso anno ma, considerate le ondate di caldo e la scarsità di acqua che stanno interessando l’Europa, la tenuta del prodotto sarà da monitorare nelle ultime settimane prima della raccolta la quale, proprio per via delle alte temperature, sarà in generale anticipata. 

Sul fronte delle varietà perde la Golden Delicious (-5%), che si ferma a poco più di due milioni di tonnellate. Continuano a crescere la Gala – per la quale è previsto un nuovo record di produzione (un milione e 614mila tonnellate, +2%) – e la Cripps Pink, che raggiunge il volume di 311mila tonnellate, +21% rispetto allo scorso anno. Sostanzialmente stabili Red Delicious e Fuji.

E continuano a crescere le mele club, che superano quota 436mila e segnano un incremento del 19% rispetto allo scorso anno.

Mele, focus sull’Italia

Passando all’Italia, si stima una produzione totale di 2.150.221 tonnellate, superiore del 5% rispetto a quella dello scorso anno. Perdono Alto Adige (-3%) e Trentino (-1%), mentre crescono tutte le altre regioni, con un nuovo record del Piemonte che continua a espandere la superficie a melo.

Le mele in Italia – fonte Assomela/Cso Italy

Bene anche il bio italiano, che sfiora le 200mila tonnellate (+4% rispetto al 2021), pari a più del 9% dell’offerta totale. 

Quanto alle varietà, perdono Golden Delicious (-5%), Braeburn (-15%), Fuji (-3) e Jonagold (-18%). Segno più per tutte le altre, tra cui la Red Delicious (+7%), Gala, (+2%) e Granny Smith (+18%).

Pere, incremento del 20% sul 2021

Diverso lo scenario emerso per le pere: il raccolto europeo, stimato in poco più di due milioni di tonnellate, è in aumento del 20% rispetto a quello dello scorso anno  – record negativo del decennio – e del 5% sulla media triennale 2019-21.

Il maggior contributo arriva dall’Italia e dalla Francia che raddoppiano la produzione rispetto allo scorso anno raggiungendo, rispettivamente, 473.690 e 137mila tonnellate. “In Italia – ha sottolineato Philippe Binard di Wapa – il raccolto rimane al di sotto del suo pieno potenziale”.

Il clima di incertezza non aiuta

Al di là dei numeri, l’instabilità geopolitica ha favorito un aumento generalizzato dei costi che sono stati stimati, da Assomela e dalle altre principali rappresentanze nazionali, in circa dieci centesimi al chilogrammo.

In tema di logistica, secondo gli stakeholder, la situazione dovrebbe lentamente tornare alla normalità, ma al momento persistono le difficoltà legate ai costi alle stelle dei noli e alla minore disponibilità di container per l’export Oltremare. Un aiuto all’export potrebbe arrivare dal cambio euro-dollaro che al momento è favorevole e rende la merce europea e italiana maggiormente competitiva.

Sempre più importante in termini di volume la produzione di mele biologiche, trainata proprio dall’Italia. Sia a livello nazionale, sia europeo, bisognerà monitorare e sostenere le dinamiche di consumo al fine di equilibrare offerta e domanda e garantire il corretto differenziale di prezzo al produttore.

Appuntamento al 2023

“La partecipazione a questa prima conferenza Prognosfruit in presenza dopo due anni di incontri online è un chiaro segno che anche i rappresentanti del settore apprezzano molto il senso di comunità e le opportunità di networking offerte da Prognosfruit – ha concluso Philippe Binard – Non vediamo l’ora di continuare questa tradizione il prossimo anno a Trento, in Italia, dal 2 al 4 agosto 2023“.

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