Arcadia_top news generale_22apr-12mag_2024
Trend e Mercati

Brexit: drastico calo del made in Italy sulle tavole Uk

BrexitAgroalimentare
Avatar
Autore Redazione

Coldiretti: “A rischio 3,6 miliardi di cibi e bevande esportati in Gran Bretagna. L’ortofrutta italiana pesa per 250 milioni”

Gli effetti della Brexit, con la carenza di autotrasportatori, mettono in pericolo 3,6 miliardi di valore annuale delle esportazioni agroalimentari made in Italy in Gran Bretagna, che nel 2021 per la prima volta da almeno un decennio risultano in calo (-2%)”. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti in riferimento alle difficoltà di approvvigionamento Oltremanica per benzina e cibo, con le crescenti preoccupazioni per le tavole di Natale.

La Gran Bretagna – sottolinea Coldiretti – si classifica al quarto posto tra i partner commerciali del Belpaese per cibo e bevande dopo Germania, Francia e Stati Uniti. Dopo il vino, al secondo posto tra i prodotti agroalimentari italiani più venduti in Gran Bretagna ci sono i derivati del pomodoro, ma rilevante è anche il ruolo della pasta, dei formaggi, salumi e dell’olio d’oliva. Nel primo semestre del 2021 le esportazioni agroalimentari made in italy in Gran Bretagna sono calate, in netta controtendenza all’aumento del 12% che si è registrato in valore sul mercato mondiale, secondo dati Istat. A pesare è stato il calo delle spedizioni dall’Italia di pasta (-27%), salsa di pomodoro (-14%), formaggi (-6%) e vini e spumanti (-2%).

A frenare l’export alimentare nazionale in UK, secondo l’analisi Coldiretti, sono le difficoltà burocratiche e amministrative che interessano le nuove procedure doganali e riguardano anche l’aumento dei costi di trasporto dovuti a ritardi e maggiori controlli.

“La mancanza di trasportatori – continua Coldiretti – pesa sulla filiera agroalimentare con la Gran Bretagna che produce appena la metà del cibo che consuma ed è costretta pertanto a ricorrere alle importazioni dall’Unione Europea (30%), dalle Americhe (8%), dall’Africa (4%), dall’Asia (4%), da altri paesi del mondo. Il problema riguarda soprattutto prodotti deperibili come la frutta e verdura, che per circa un terzo viene dall’Unione europea con oltre 250 milioni dall’Italia lo scorso anno”.

Fonte: Coldiretti

(Visited 121 times, 1 visits today)