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Reparto Ortofrutta

Asda (Walmart)- Sainsbury’s, niente fusione: «I prezzi aumenterebbero»

FusioneAsdaSainsburys

Salta una delle operazioni più importanti nel mondo della grande distribuzione degli ultimi anni. “Nessun beneficio per i consumatori” secondo l’antitrust inglese

A un anno di distanza dall’annuncio della fusione tra Sainsbury’s ed Asda, che avrebbe fatto nascere il più grande operatore della grande distribuzione del Regno Unito, arriva lo stop da parte del Competition and Markets Authority (CMA). Secondo l’antitrust locale, infatti, l’operazione avrebbe portato ad un aumento dei prezzi nei punti vendita sia fisici che online, nonché in molte stazioni di servizio.

Nella sua relazione finale, pubblicata giovedì 25 aprile, il gruppo di esperti indipendenti che ha analizzato con un’approfondita indagine quella che giustamente fu annunciata come una delle operazioni più importanti nel mondo della Gdo a livello internazionale degli ultimi anni,  ha affermato che questa operazione non tutelerebbe il principio di concorrenza e i consumatori inglesi si troverebbero di fronte anche ad una riduzione della qualità dei prodotti e ad una “shopping experience” deludente.

Cosa farà, ora, Walmart, proprietaria dal 1999 di Asda? Quest’ultima in una nota, oltre a sottolineare la “delusione” per la decisione presa dal CMA, ha annunciato di aver interrotto l’operazione in comune accordo con Sainsbury’s. Ma il big americano non sembra comunque intenzionato a tenersi l’insegna inglese ancora per molto tempo. Secondo molti analisti del settore, infatti, sebbene Asda stia facendo segnare performance positive da 7 trimestri trimestri consecutivi, l’obiettivo di Walmart è comunque quello di vendere la maggioranza delle sue azioni. A chi? Non è facile da capire, vista la decisione dell’antitrust inglese che di fatto non ha creduto ad una delle principali motivazioni che erano state annunciate un anno fa, ovvero la riduzione del 10% dei prezzi di vendita dei prodotti nei punti vendita per merito della concentrazione e delle possibili economie di scala che entrambi promettevano, con risparmi fino a 500 milioni di sterline.

Anche l’idea di creare un gruppo che potesse contrastare ed equilibrare la grande crescita dei due discount tedeschi, Lidl e Aldi, nel Regno Unito, non ha convinto il CMA nella sua indagine. Per ora, quindi, nessun sorpasso a Tesco, che continuerà a rimanere il leader indiscusso nel mondo della grande distribuzione oltremanica.

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