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Perché i pomodori non si vendono on-line?

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Autore Redazione

Uno studio sulla vendita di prodotti alimentari on line in Germania. Un business per ora molto contenuto

Non è facile vendere prodotti alimentari on-line. Amazon in Italia ha appena cominciato e senza inserire referenze del comparto fresco. E proprio quest’ultima tipologia di alimenti rappresenta uno scoglio non facile da affrontare per vari motivi. Una conferma arriva dalla Germania con uno studio sulla vendita di prodotti alimentari venduti on-line in questo paese.

“Banane danneggiate dal freddo, tempi di consegna troppo lunghi, prodotti diversi rispetto a quelli ordinati – ci sono spesso brutte sorprese – è ciò che emerge da uno studio, che ha coinvolto 250 negozi on-line, dell’Istituto EHI con sede a Colonia” si legge in un articolo apparso sul quotidiano tedesco Handelsblatt del 17 agosto dal titolo “Warum sich Tomaten online nicht verkaufen”.

Secondo questo studio la maggiorparte dei negozi on line evita di vendere prodotti freschi: “il 63% dei commercianti on-line offre solo merce non deperibile, mentre solo il 35% propone la vendita di formaggi. A questi dati si aggiunge che solo il 21% commercializza frutta e verdura, mentre pesce fresco (14%) e surgelati (10%) si ritrovano agli ultimi posti”. A questo, continua l’articolo, bisogna aggiungere un ulterireo problema: quando la merce ordinata non è più disponibile “non è previsto che il cliente riceva un prodotto sostitutivo e scopre, suo malgrado, di non aver ricevuto ciò che è stato ordinato quando ormai la spesa è già sul tavolo della cucina”.

Per ora in Germania il business on-line che riguarda i prodotti alimentari è modesto. Secondo GfK Handelsforschung solo l’1,2% della popolazione compra via internet. Secondo il quotidiano tedesco uno dei motivi di questa bassa penetrazione è dovuto “alla fitta rete di supermercati e quindi ai percorsi piuttosto brevi casa-spesa che esistono in Germania, oltre ai prezzi estremamente concorrenziali di discount come Aldi e Lidl”.

Fonte: Handelsblatt, 17 agosto, “Warum sich Tomaten online nicht verkaufen”. Traduzione delle parti citate dell’articolo a cura di myfruit.

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