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Reparto Ortofrutta

Eataly Milano & Ortofrutta. Stagionalità e libero servizio assistito

Gestione e selezione affidata ad Ortobra secondo la logica dell’organizzazione scalare

Come da più analisti messo in evidenza, la griglia dei prodotti nel reparto ortofrutta di Eataly segue due linee guida: localismo e stagionalità. Come si legge nella ricerca dal titolo “Il Nostro Pane Quotidiano Eataly e il futuro dei supermercati” del professor Tommaso Venturini di qualche anno fa: “Si tratta quindi di una soluzione intermedia rispetto a quella del ‘chilometro zero’ e tuttavia di un’innovazione radicale nel contesto della grande distribuzione organizzata”.

Come ci ha spiegato durante il nostro incontro Sergio Fessia di Ortobra, che si occupa della selezione di frutta e verdura per gli Eataly del Nord Italia, di fatto nel reparto ortofrutta si adotta un’organizzazione a scalare. Si scelgono, secondo la stagionalità, i migliori prodotti partendo dalla regione che in quel momento li produce, scalando progressivamente verso le produzioni vicine al punto vendita. Anche a Milano si ritrovano quindi questi concetti, compreso quello della presenza di un libero servizio assistito: ci si aggira nel reparto, che utilizza cesti di vimini, si osservano le referenze, ben disposte e ben giocate sul cromatismo, poi si chiede agli addetti del reparto. Sia a livello gestionale (il personale è gestito direttamente da Ortobra), che come struttura anche estetica – più che delle corsie, quasi delle bancarelle di un mercato – di fatto l’ortofrutta è un mondo a parte all’interno di Eataly.

Infine il capitolo prezzi: ovviamente più cari rispetto alla classica Gdo, vuoi per la scelta del localismo, vuoi per quella qualitativa, certamente superiore rispetto alla media. Non viene data particolare enfasi al biologico, che non ha uno spazio ad esso riservato. In questo momento si va dai pomodori Cuore di Bue a 4,90 euro al Kg a quelli Costoluto a 9,90 euro al Kg, passando per i Nerino a 6,00 euro al Kg, tutti di origine siciliana. Troviamo l’insalata Canasta (Lazio) a 1,70 al Kg, ma anche quella Troussette (Piemonte) a 12 euro al Kg. Ricca la scelte di pere (Emilia Romagna) e di mele (Trentino e Valle d’Aosta), così come delle fragole, sia siciliane a 1,50 euro a cestino, così come della Basilicata, varietà Candonga, a 6,90 al Kg.

Per una panoramica delle referenze e dei prezzi del reparto ortofrutta vi rimandiamo alla nostra sezione su Pinterest.

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