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Prodotti

Detratti: “Nessuna alternativa alla plastica, lavorare sui formati”

Ortoromi punta a rafforzare la propria gamma e a entrare nei bar con gli estratti di frutta e verdura

“Abbiamo concluso il 2022 con un fatturato di 119 milioni e pensiamo di chiudere il 2023 con qualche punto percentuale in più. Nel frattempo stiamo predisponendo i budget 2024: riteniamo di poter crescere, ma in maniera contenuta”. Così Cristiano Detratti, amministratore delegato di Ortoromi, durante il press tour organizzato in collaborazione con Gruppo IV gamma di Unionfood che si è tenuto di recente in Veneto.

Dunque un cauto ottimismo che tiene conto delle criticità che sta attraversando il settore della IV gamma da qualche tempo. Ma le idee per trovare nuovi sbocchi non mancano: “Nel breve periodo non introdurremo nuove referenze, ma consolideremo i prodotti già in gamma – ha riferito l’Ad – Forti però di un’esperienza positiva che abbiamo avuto nel 2019 con Segafredo, intendiamo provare a veicolare i nostri estratti di frutta e verdura nei bar. D’altro canto si tratta di prodotti ideali per questo canale, perché possono essere consumati in diversi momenti della giornata: a colazione, durante una pausa e, perché no, all’ora dell’aperitivo”.

Ortoromi in pillole

OrtoRomi è una società cooperativa agricola nata nel 1996 da due imprenditori agricoli, Elio Pelosin e Rino Bovo. Oggi conta dieci soci e 50 aziende agricole in tutta Italia, per un totale di 800 ettari in produzione, di cui 200 in serra, che conferiscono il prodotto nei due stabilimenti di produzione, uno a Borgoricco (Padova), l’altro a Bellizzi (Salerno). Impegna, su tutta la filiera, circa 1100 lavoratori. Dal 2021 l’ex nuotatrice Federica Pellegrini è testimonial del brand. 

La Cooperativa commercializza i propri prodotti – insalate baby leaf e adulte di IV gamma, Radicchi Igp lavati e pronti da gustare, ciotole provviste di dressing, forchetta e salvietta, zuppe, estratti di frutta e verdura e salse a base di hummus e guacamole – perlopiù in Italia (circa il 90%) e all’estero (il restante 10%). Lavora quasi esclusivamente con la Gdo (circa 95% delle vendite).

“Allargare il perimetro di mercato fuori dai confini italiani è nei nostri piani – ha osservato Detratti – Ma il nostro è un prodotto delicato, che mal sopporta i lunghi spostamenti, e pertanto siamo consapevoli che per prima cosa occorre strutturarsi”.

Detratti: “Non c’è alternativa alla plastica, intervenire sui formati”

Immancabile una riflessione sul tema degli imballaggi. “Per i nostri prodotti non c’è un’ alternativa – ha ricordato l’Ad – le confezioni con film di plastica sono essenziali per la sicurezza delle insalate, per preservare la loro qualità e per la shelf life. Si può però intervenire sui formati. “Negli scaffali si trovano confezioni che vanno da 60 grammi a un chilo, ottimizzare e razionalizzare i formati significherebbe ridurre del 10-15% il consumo di plastica, ma dovrebbe essere d’accordo anche la Gdo”.

“Ortoromi ha lavorato affinché le confezioni dei prodotti siano al 100% riciclabili – ha concluso Cristiano Detratti – Non facciamo sostenibilità da ieri, ma crediamo da sempre in questo paradigma”.

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