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Paolo Barilla, il vivaista dei frutti antichi di tutto il mondo

A Colorno (Parma) coltiva pomodoro blu, siberiano, hawaiano, limone fiorentino resistente a -5°C e tante altre varietà

Il pomodoro blu, ma pure il siberiano e l’hawaiano. Il limone cedrato fiorentino che resiste a 5 gradi sotto lo zero, il mirtillo hortblue petite che fruttifica due volte l’anno,  più una grandissima varietà di fragole, anche la bianca e la nera,  e diverse varietà di ortaggi, in particolare i pomodori. E’ il capitale culturale e colturale di Paolo Barilla, giovane di Colorno in provincia di Parma, che da sette anni ha avviato il vivaio dedicato ai frutti antichi e rari di ogni parte del mondo. Una passione nata frequentando il PepperParma, il più grande vivaio di peperoncino piccante al mondo con 600 varietà custodite, ora diventata un lavoro.

Paolo vende nei mercati dedicati

Nella sua serra  Paolo cura le tante varietà di frutta e verdura che propone ai clienti. “Ho una pagina Facebook dove pubblico le foto dei frutti e per le varietà più resistenti al viaggio organizzo le spedizioni, poi lavoro molto con i mercati dedicati. Purtroppo è stato un brutto momento con lo stop determinato dalla pandemia e ora il calendario si è ristretto. Ci sono meno appuntamenti. Lavoro in particolare da marzo a maggio e si tratta di eventi legati alla biodiversità come Orticola,  poi l’appuntamento di Castello Masino o i  I frutti del Castello con la rassegna dedicata ai frutti antichi a Paderna nel piacentino.

Dai pomodori agli agrumi

I clienti sono soprattutto gli appassionati del tema, ma quali sono le varietà più richieste? “All’inizio andava veramente tanto il peperoncino, era di tendenza. Negli ultimi anni è cresciuta la richiesta di pomodori e fragole di cui ho  una bella collezione  e sono molto buone. Dall’anno scorso ho lavorato su alcune varietà  di agrumi  come il limone cedrato di Firenze  che resiste anche a meno 4/5 sotto zero, ma pure la varietà amalfitana, siracusana, di Sorrento e Rocca Imperiale. Va bene il  mirtillo hortblue petite che fruttifica due volte l’anno, di mirtilli ci sono un centinaio di varietà ma questa è l’unica che non produco io.  Sui piccoli frutti poi lavoro su uva spina, ribes, lamponi. Non possono mancare le specialità tipiche emiliano-romagnole come le pere moscatello o l’albicocca di Imola. La missione è recuperare e diffondere la biodiversità come la Ciliegia antica gialla di Pontremoli che “dopo 7 anni dalla messa a dimora ha offerto ciliegie squisite”

Sul fronte digitale è attivo su Facebook e Instagram come Ort Antigh dove riceve anche gli ordini oltre a far conoscere questo universo di colori e sapori diversi. “Per il momento sono solo e non riesco ad occuparmi di tutto e avviare un e-commerce”. Il lavoro che convive con una dimensione etica:  il recupero e conservazione delle varietà antiche per tutelare la biodiversità.

“Se pensiamo anche all’impatto dei  cambiamenti climatici le varietà antiche svolgono una funzione molto utile, hanno resistito per secoli e millenni.  Il lavoro mi piace ma è impegnativo perché bisogna selezionare le varietà, capire se si adattano e quanto producono e resistono. Negli ultimi sette anni è aumentato l’interesse sul tema”.  Una tendenza fruttuosa.

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