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Patate, Emilia Romagna: sottoscritto l’accordo sul prezzo minimo

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Autore Redazione

Garantito il riconoscimento da parte dei confezionatori firmatari di almeno 0,32 euro/chilo per la campagna 2023-24

Le aziende commerciali: Baschieri Rino, Fuitem, Orsini, Marmocchi Angiolino, Leonesi, Ortofrutticola Parma, Orsini Ercole, Romagnoli F.lli hanno sottoscritto un fondamentale accordo con Agripat Società agricola cooperativa Associazione dei produttori patate, relativo al riconoscimento da parte dei confezionatori firmatari del prezzo minimo di 0,32 euro/chilo per la liquidazione finale del prodotto ritirato in conto deposito per la campagna produttiva 2023-24. Tale accordo è preventivo ed aggiuntivo rispetto al rinnovo del prossimo contratto quadro.

Il prezzo minimo si applicherà in relazione a quanto previsto nel contratto quadro, sul prodotto di prima categoria ceduto in conto deposito, calcolato sulla base dei dati riportati nella denuncia di produzione validata da Agripat. Tale accordo consentirà̀ ai produttori di attutire alcune incognite della prossima campagna e rappresenta un segnale inequivocabile della ferma volontà̀ di Agripat e soci di perseguire l’interesse della categoria dei produttori, portandone avanti le istanze con l’obiettivo di ottenere progressivamente risultati sempre più rilevanti.

“L’accordo è un importante passo in direzione di una pataticoltura che sia sostenibile sul piano economico e sociale, nel rispetto del lavoro di produttori e agricoltori che potranno gestire, nei limiti del possibile, le criticità che ci troviamo ad affrontare – commenta Matteo Todeschini, presidente di Agripat – Ringrazio i confezionatori per l’attenzione rivolta alle problematiche dei produttori e auspico che anche altri firmatari vorranno determinarsi ad aderire a questo accordo”.

“Sinergia d’intenti, concretezza e visione per il futuro: questi gli elementi necessari al ripristino e al mantenimento di una modalità di lavoro soddisfacente per agricoltori, produttori e per tutti gli operatori della filiera – commentano le Imprese firmatarie. Il complesso scenario in cui ci troviamo ad operare, caratterizzato dal forte aumento dei costi energetici e da un’inflazione ormai persistente, deve rappresentare uno stimolo per mettere a punto azioni condivise e di comune interesse, nell’ottica di garantire a tutti gli attori della filiera un’equa distribuzione del valore”.

Fonte: Agripat

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