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Prodotti

Da Catania la lotta per rafforzare il valore dei prodotti Igp

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Autore Redazione

L’Europa ne riclassificherà 3.400 con un fatturato di 75 miliardi

Parte da Catania il movimento per potenziare il ruolo dei prodotti Igp. Questo il tema del workshop che si è tenuto nella città siciliana: La riforma europea del sistema delle indicazioni geografiche: rafforzare il ruolo dei consorzi come motore dello sviluppo e della sostenibilità dei territori. Un confronto organizzato dal Consorzio di tutela arancia rossa di Sicilia Igp.

La riforma europea delle indicazioni geografiche tipiche è alle porte, si tratta di un progetto che riclassificherà 3.400 prodotti di qualità con un fatturato di 75 miliardi. Un tema di forte attualità su cui si confrontati gli esperti.

“Questa riforma andrà a riclassificare migliaia di prodotti tra Dop e Igp per un valore di 17 miliardi per quelli italiani – dice il presidente del Consorzio Gerardo Diana – e dobbiamo giocare una partita all’attacco: dobbiamo essere presenti per ottenere risultati concreti. Noi faremo sentire forte la nostra voce e come Consorzio abbiamo il compito e l’obbligo di non lasciare niente di intentato affinché un paio di punti proposti per valorizzare il ruolo dei consorzi come forza di sviluppo dei territori, possano far parte di questa riforma”.

“Serve fare sistema e lavorare insieme. Per questo abbiamo voluto tenere il workshop proprio a Catania, la capitale dell’arancia rossa di Sicilia e abbiamo un legame fortissimo con tutte le province che guardano l’Etna come Enna, Siracusa e Catania. Stiamo lavorando con la grande distribuzione e in questo anno e mezzo abbiamo instaurato un rapporto di rispetto reciproco. Il mercato estero è il nostro riferimento e dobbiamo conquistare posizioni su tutti i mercati per far sì che il mondo possa conoscere il nostro prodotto”, conclude Diana.

Le buone pratiche con i crediti di carbonio

l’imprenditrice agricola Anna Trettenero ha sottolineato le buone pratiche possibili in termini di crediti di carbonio: “La Commissione Ue sta elaborando una proposta di regolamento che indica il ruolo dell’agricoltura relativamente alla rimozione del carbonio in atmosfera e incorporazione nel suolo. Parliamo di piante sempreverdi, di coltivazioni di seminativi con adeguate tecniche e procedure ottenendo benefici specifici sottraendo anidride carbonica e conferendo sostanza organica al suolo. Anche i residui di potatura possono essere trasformati in bio chair e si tratta di un altro elemento di carbonio che torna al suolo: una bio economia circolare estremamente positiva”. Sulla stessa linea l’intervento di Luigi De Vecchi, imprenditore impegnato in un progetto di riforestazione dei territori pugliesi colpiti dalla Xylella.

Con le denominazioni di origine incrementato valore dei prodotti siciliani

Ha tirato le fila Dario Cartabellotta, direttore generale dell’Assessorato agricoltura della Regione Siciliana: “La Sicilia è fondamentale nella riforma e con le sue denominazioni di origine ha incrementato il suo valore come brand. Negli ultimi vent’anni il brand Sicilia è passato da 2 miliardi di 20 anni fa a 9 miliardi di valore delle ultime rilevazioni. Biologico e denominazioni di origine sono importantissime e in questo senso l’arancia rossa di Sicilia Igp occupa il podio sotto il profilo comunicativo, organizzativo e di sviluppo”.

“La globalizzazione ha messo a nudo alcune debolezze ma i consumatori riconoscono al prodotto siciliano un grande valore. L’eccellenza senza organizzazione rischia di non avere strada ma proprio l’evento a cui abbiamo partecipato dimostra che la Sicilia quando si organizza è in grado di ottenere i risultati migliori sul campo”, ha concluso.

Nella sede del convegno, le sale di Palazzo Biscari,  è stata allestita la mostra Pizzi, cromi e incarti del primo novecento dell’arancia rossa di Sicilia“, collezione del professore Antonio Catara. Il workshop ha ottenuto il patrocinio del ministero delle Politiche agricole ed alimentari, dell’ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Catania e dell’ordine dei tecnologi alimentari di Catania, ed è stato seguito da una degustazione di piatti siciliani realizzati con prodotti all’arancia rossa di Sicilia.

Fonte: Consorzio di tutela arancia rossa di Sicilia Igp

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