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Catania: dall’agrumeto della mafia le marmellate degli studenti

Saranno distribuite agli enti caritatevoli e alle scuole

La criminalità, organizzata o meno, purtroppo è ancora ben viva, ma germogliano sempre più le piante della resistenza. A Catania l’agrumeto di contrada Jungetto, un tempo gestito dalla mafia, è diventato un luogo di legalità, partecipazione e condivisione. Le arance del terreno sono state raccolte e salvate dal deterioramento dagli studenti dell’istituto statale Filippo Eredia. I ragazzi hanno poi prodotto della marmellata distribuita a scuole, parrocchie e alla Caritas diocesana.

Nuove generazioni solidali

Gli studenti hanno dimostrato che si può trarre valore, economico e sociale, dai beni confiscati alla mafia che spesso non vengono utilizzati. L’iniziativa studentesca è stata poi valorizzata dall’amministrazione comunale con una cerimonia pubblica nell’aula consiliare dove il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, l’assessore ai beni confiscati alla mafia, Michele Cristaldi, e il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Castiglione, hanno dato il via libera alla distribuzione gratuita di vasetti di marmellata prodotta dagli studenti.

Dalla criminalità alla legalità

Queste le parole pronumciate nella sala consiliare comunale: “Una grandissima opportunità, questa iniziativa. Far diventare un bene che era stato utilizzato in un contesto criminale – ha detto il sindaco facente funzioni Bonaccorsi, il sindaco Salvo Pogliese è stato sospeso il 24 gennaio scorso per una condanna in primo grado – in occasione di legalità. Trasformarne i frutti in una marmellata di questa fattispecie, significa mettere insieme non solo una moltitudine di sensazioni ma anche di valori che ritengo la costante della nostra vita e anche di chi ha la responsabilità dell’amministrazione di una città. Spesso le piccole cose e i dettagli diventano molto più importanti di attività quotidiane che ti impegnano e una di queste è proprio l’iniziativa che ha promosso l’assessore Cristaldi al quale va un grande riconoscimento così come a tutte le realtà coinvolte, a partire dai ragazzi delle scuole”.

Un adesivo di tracciabilità anti mafiosa

Il prodotto che  consegnato alle associazioni  è indentificato dal un adesivo dove si legge: “Arance provenienti da beni confiscati alla mafia“. Si ribadisce così il valore legalitario del prodotto confiscato. L’azienda International paper Italia e i consorzi Euroagrumi e Galline Felici hanno messo a disposizione gratuitamente i mezzi necessari alla raccolta delle arance.

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