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Prodotti

Arance rosse di Sicilia, Albertini: “Veloci verso gli Usa”

Parmeggiani: “Il primo passo è manifestare interesse e certificare i prodotti. Pronti per la prossima primavera”

Sono partiti i lavori che porteranno le arance rosse (e non solo) negli Stati Uniti. Si è infatti tenuto stamattina, a Catania, l’incontro organizzato dal Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp e destinato alle piccole e medie imprese che intendono avviare attività di esportazione verso gli Usa. 

“E’ stato un lungo incontro – ha detto a myfruit.it Elena Albertini, vicepresidente del Consorzio – Segno dell’interesse che i nostri soci hanno dimostrato verso il progetto. Ora si viaggia veloci verso gli step successivi”.

Un’interesse trasversale

Il Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp consta in 600 produttori, 72 confezionatori e 12 industrie: “Si tratta di un’opportunità importante e trasversale per tutti i nostri soci, non solo per le aziende agricole, ma anche per chi confeziona e per chi trasforma – ha proseguito Albertini – L’eccellenza dei nostri prodotti freschi e lavorati è un volano da sfruttare per articolare nuove strategie di ingresso nel mercato americano. Il Consorzio sostiene questa iniziativa supportando i soci nelle tante incombenze e ponendosi come strumento di confronto e vaglio delle opportunità. Le idee sono tante, ora occorre concretizzarle”.

I prossimi step

E pertanto, con le aziende che hanno manifestato o manifesteranno interesse (non vincolante) per gli Stati Uniti, si proseguirà a strutturare il progetto nel dettaglio: “Il primo passo è stimare la consistenza dei volumi – ha spiegato la vicepresidente – Nei prossimi giorni saremo impegnati a capire quali sono i prodotti che potrebbero essere esportati e, dunque, a chiarire che cosa serve in termini di certificazioni”.

“Molte aziende sono già pronte a partire – ha aggiunto Michela Parmeggiani, viceamministratore delegato ExportUsa New York Corp – Sono già tanti i soci che hanno prenotato un incontro one-to-one per capire che cosa fare in termini di adempimenti burocratici”.

“La certificazione dei prodotti detta i tempi e i costi – ha concluso Parmeggiani – Nel mese di ottobre valuteremo quindi le schede tecniche dei prodotti, i packaging e i formati delle confezioni, per poi arrivare a novembre con una fase di follow-up. Riteniamo di poter partire per la prossima primavera“.

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