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Prodotti

UNAPera, si presenta la Aop che mette insieme 25 aziende

UNApera

Più aggregazione. E’ questa la reazione dei produttori al tonfo delle vendite: -20 per cento. Il progetto è sostenuto dalla Regione

Uno per tutti, tutti per UNAPera. La nuova Aop – la sigla sta per Associazione di organizzazioni di produttori – nata per difendere la pera Igp dell’Emilia-Romagna dall’importante e preoccupante calo delle vendite. I consumatori la snobbano. Oggi, in una conferenza stampa introdotta e presentata da Paolo Bruni, presidente Cso Italy, sono stati diffusi maggiori dettagli della nuova organizzazione. Hanno partecipato  Adriano Aldrovandi (presidente Aop UNApera), Mauro Grossi, (vicepresidente Aop UNAPera), Roberto Della Casa (responsabile del progetto), Luigi Mazzoni (consigliere Aop UNAPera), Alessandro Zampagna (coordinatore comitato costituente Aop UNAPera) e Giampaolo Nasi (coordinatore comitato commerciale Aop UNAPera). Il primo Cda – in autunno è prevista la prima assemblea dei soci per allargare la governance – di UNAPera. Ha chiuso l’evento l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi.

I consumatori abbandonando la pera

Pera

Il tonfo nei consumi

Il punto di partenza è la crisi del consumo delle pere. Il responsabile del progetto Roberto Della Casa ha dato numeri e percentuali: “Le pere hanno perso il 20% dei consumi nell’orizzonte 2013/2015 e 2018/2020. Tra il 2016 e il 2020 la perdita è stata del 24 per cento”. Cifre da incubo. Va male anche l’altra frutta, ma non così. Il primo confronto è con le mele che condividono diverse caratteristiche con le pere: “Nello stesso orizzonte la perdita è stata del 11%, ma fra il 2016 e il 2020 si è vista una crescita del 2 per cento“. Vediamo le arance. “Hanno perso il 9% dei consumi nell’orizzonte 2013/2015 e 2018/2020 mentre fra il 2016 e il 2020, la perdita è stata del 6 per cento”.

Le dinamiche dei prezzi

“La qualità delle pere in commercio è troppo variabile è un’affermazione che trova abbastanza d’accordo il 49% degli italiani  e molto d’accordo il 13 per cento.  Il 62% degli italiani, secondo le indagini del Monitor Ortofrutta di Agroter, lamentano una qualità troppo variabile; ma la buona notizia è che il 29% dei nostri connazionali ha nella pera il suo frutto preferito“. C’è speranza, la statistica rincuora e c’è tutto un mondo da riconquistare. Ma attenzione, se non si riesce a superare l’asticella del costo di produzione, fissata a 0,65 euro, gli agricoltori scappano dai campi. Serve un’inversione di tendenza.

Sono 25 le imprese in UNAPera

Nel primo annuncio dato da myfruit.it il 14 giugno avevano aderito 19 imprese, oggi sono 25 quelle che hanno firmato il protocollo d’intesa e credono nell’unione pur nel rispetto della diversità. E si attendono nuove adesioni. Se si vanno a vedere i numeri in UNAPera è presente la maggioranza della filiera nazionale del frutto. “Rappresenta il 55% nazionale dell’export (media dell’ultimo triennio) – spiega Della Casa – il 70% delle pere commercializzate nell’ultimo triennio, oltre 400 imprese agricole aderenti all’Igp nel 2021, con un 30% rispetto al 2020, di cui UNAPera rappresenta oltre il 70% delle superfici“. Guardando all’interno si scopre che UNAPera è stata costituita a Ferrara da 13 Op e 12 non Op.

“E’ la prima Aop ortofrutticola d’Italia – spiega Della Casa – che concentra l’offerta e la immette sul mercato con lo sviluppo di accordi e contratti con gli operatori terminali al dettaglio, lasciando la fatturazione del prodotto in capo ai soci, così come previsto dal Regolamento Omnibus dell’Unione europea“. Ci sarà un controllo della qualità con un sistema sanzionatorio. Questo il punto di svolta: assicurare e garantire omogeneità e standardizzazione della qualità. Naturalmente puntando alla migliore qualità possibile.

Allargare UNAPera ad altre regioni

I partecipanti alla conferenza stampa

Il presidente Adriano Aldrovandi è chiaro. “La costituzione della nuova società è il primo atto per sviluppare l’Aop e dalla prossima settimana partirà l’iter di riconoscimento. E’ un progetto di rilevanza nazionale ma con un forte legame col territorio. L’obiettivo è uno solo, garantire il futuro di tutta la filiera. Alzando la qualità e il consumo delle pere”. E sulla governance le porte non sono chiuse: ” Il progetto è aperto, aspettiamo anche altri partner”. E si andranno a cercali, anche fuori dall’Emilia-Romagna, come annuncia il vicepresidente Mario Grossi: “Siamo aperti a tutti i soggetti della filiera e non solo quelli dell’Emilia Romagna, andremo anche delle imprese delle regioni limitrofe: Veneto, Lombardia e Toscana in particolare. Uniti, ma senza la presunzione di aver raggiunto l’obiettivo e di essere autosufficienti”.

La filiera della pera conta 15mila operatori

Si cerca anche il coinvolgimento della società civile, delle istituzioni: “Molto positiva la relazione con la Regione, ma vogliamo scendere a livelli istituzionali più specifici, i sindacati dei produttori e quelli dei lavoratori e poi attraverso la distribuzione arrivare ai consumatori”. Parole di Grosso su una filiera che interessa il 35% delle aziende ortofrutticole e 15mila operatori. Il consigliere Luigi Mazzoni ha sottolineato: “Lo strumento scelto è quello più idoneo per il sistema emiliano-romagnolo dove si hanno imprese molto diverse. Un aspetto importante è il territorio, poi l’Igp è una grande leva e  presenta un grande potenziale di sviluppo ancora inespresso“.

Paolo Bruni ha ricordato i primi passi di UNAPera: “L’8 luglio 2020 ci ritrovammo al Cso con il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore Alessio Mammi per dibattere, assieme al mondo produttivo, dei gravi problemi che attanagliavano il comparto pere: cimice asiatica, maculatura bruna, gelate… Ma anziché parlare delle sole problematiche, abbiamo cercato di progettare un grande percorso di valorizzazione della Pera Igp dell’Emilia-Romagna. Oggi presentiamo UNAPera, nata grazie al grande impegno di tutti gli attori: senza enfasi e senza retorica, è davvero una notizia che non ha precedenti nella storia del settore ortofrutticolo”.

La Regione sostiene il progetto

Il progetto è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna. “Ci troviamo davanti a un’iniziativa storica capace di tenere assieme tutto il sistema della produzione pericola – ha detto l’assessore all’agricoltura Alessio Mammi – Siamo consapevoli delle difficoltà che gravano sul comparto, da quelle di mercato alla marginalità delle imprese, passando per gli effetti devastanti dei cambiamenti climatici: ma partiamo da questa consapevolezza sapendo che è opportuno reagire e provare nuove strade. Il progetto di UNAPera è la miglior risposta alle difficoltà, bisogna affrontare le emergenze e avere una visione strategica: la domanda di frutta e verdura crescerà a livello europeo e noi non possiamo certo permetterci di perdere la produzione di pere. Ecco perché è importante puntare sulla crescita della qualità e sull’aggregazione dell’offerta, con l’obiettivo di fare bene insieme”.

La voce della cooperazione

La cooperazione ortofrutticola regionale sostiene UNAPera. “Oltre il 70% della produzione nazionale di pere proviene da questa regione e in particolare dalle province di Ferrara, Modena, Bologna e Ravenna – sottolineano Carlo Piccinini, Cristian Maretti e Patrizia Masetti, rispettivamente presidenti di Confcooperative FedAgriPesca ER, Legacoop Agroalimentare Nord Italia e AGCI-Agrital ER -. Questo comparto è allo stremo dopo i danni causati negli ultimi anni da cimice asiatica, maculatura bruna e gelate tardive, al quale si sono aggiunte anche le recenti grandinate che hanno devastato alcuni areali; gli indennizzi erogati a livello nazionale non sono sufficienti a coprire le ingenti perdite registrate anche quest’anno dai produttori, e non possono certo rappresentare la soluzione per il futuro”. Pieno sostegno a UNAPera, ma “il  progetto di rilancio venga accompagnato anche da politiche di sostegno concreto ai frutticoltori, che devono essere messi nelle condizioni di proteggere le loro produzioni sempre più colpite dagli effetti del cambiamento climatico. Senza adeguate quote di produzione non sarà infatti possibile presidiare i mercati”.

Tutte le 25 imprese

Hanno costituito UNAPera: AFE, Unacoa, Apoconerpo, Apofruit Italia, Bergonzoni, Alegra, Biop, Cico, Mazzoni, Cipof, Consorzio Frutteto, Ceor, Eur.O.P.Fruit, Gobbi Dino, Granfrutta Zani, La Buona Frutta, Minguzzi, Op Costea, Coferasta, Op Kiwi Sole, Spreafico, Opera, Natura Italia, Origine Group, Orogel.

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