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Pesche e albicocche pugliesi, il punto con i produttori

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Op Palmieri: “La carenza di prodotto si dovrebbe tradurre in maggiore remunerazione. Gdo e consumatori scelgano made in Italy”

I danni da gelo su albicocche, pesche e nettarine ci sono anche in Puglia. Ma secondo quando riferito da Alessandro Palmieri, presidente dell’Op Palmieri di San Ferdinando di Puglia (Barletta-Andria-Trani), la situazione non è tragica. Le albicocche perdono circa il 30% della produzione, mentre per pesche e nettarine solo il 20% dei produttori ha subito danni. Più critica la situazione nella provincia di Foggia.

Albicocche -30%, subiscono meno le pesche

apofruit campagna estivaL’Op Palmieri conta 22 soci per un totale di circa 250 ettari in produzione nell’agro tra San Ferdinando di Puglia, Cerignola e Canosa. I primi stacchi delle varietà precoci di albicocche e nettarine sono iniziati un paio di settimane fa, la stagione proseguirà fino a settembre. Come spiega Palmieri, l’unico comune a essersi salvato dalle gelate è San Ferdinando, ma nell’intorno di dieci chilometri i danni ci sono stati: “Perdiamo il 30% della produzione di albicocche – racconta – Mentre per quanto riguarda le pesche l’80% dei nostri soci si è salvato. Per il restante 20% il danno è diversificato. Alcuni hanno perso poco, ad altri manca fino al 70% della produzione”. Quanto alla qualità, le previsioni sono buone: il sole e il caldo sono arrivati e i gradi Brix, per dirla con le parole di Palmieri, “sono importanti“. Sembra essere quindi una buona annata.

Le aspettative sono alte

Anche perché la carenza di prodotto dovrebbe tradursi in maggiore remunerazione per i produttori: “Tecnicamente i prezzi quest’anno dovrebbero essere più alti – sottolinea il produttore – La stagione è partita con aspettative alte. Ora si spera nel bel tempo al nord, il clima favorevole è determinante nei consumi della frutta estiva“. La palla dunque passa al consumatore: “Quest’anno, con tutto quello che abbiamo passato tra pandemia e gelate, ci auguriamo che Gdo e cliente finale prediligano il prodotto italiano – aggiunge – Dovremmo essere tutti più nazionalisti quando si tratta di acquisti”.

Nel Foggiano è un disastro

Va invece molto male nella zona nord della provincia di Foggia. Domenico Pazienza, titolare dell’omonima azienda agricola di San Giovanni Rotondo (Foggia), riassume così la situazione: “La gelata tardiva del 6 e 7 aprile non ha lasciato scampo, è andato tutto distrutto. Ma noi produttori siamo preparati alle calamità naturali, sappiamo che sono eventi che si presentano con cadenza più o meno ventennale e abbiamo la forza di far fronte alle perdite”. Come? “Diversificando – conclude – Quest’anno sopperiamo alla mancanza di albicocche, pesche e nettarine con l’uva e con altre colture che ci hanno dato soddisfazione, per esempio gli asparagi. Siamo dispiaciuti, ma non disperati“.

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