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Uva siciliana, Giudice (Vittoria): “Le apirene? Quando saranno precoci”

Firrincieli (Mazzarrone): “Iniziamo la raccolta a metà giugno, le Op dovrebbero aiutare la commercializzazione”

Sta per partire la stagione dell’uva da tavola in Sicilia. A Vittoria (Ragusa), la società cooperativa agricola Verde Mediterraneo, sei ettari sotto serra delle varietà Vittoria (cinque ettari) e Black Magic (un ettaro), inizia a raccogliere entro il 10 maggio, mentre l’azienda agricola Firrincieli di Mazzarrone (Catania), 50 ettari tra uva Italia, Red Globe, Vittoria, Black Magic, deve attendere l’inizio di giugno. 

“I nostri vigneti si trovano a cinque chilometri dal mare – esordisce Pietro Giudice, co-titolare di Verde Mediterraneo insieme al cugino omonimo – E pertanto siamo una delle prime aziende a partire con la raccolta, per via delle fasi fenologiche anticipate. Quest’anno contiamo di iniziare entro il 10 di maggio e concludere entro la fine di luglio, noi puntiamo sulla precocità”.

“Per noi la stagione inizia a giugno, ma finisce tardi – puntualizza Angelo Firrincieli, figlio del titolare Salvatore – Chiudiamo la raccolta alla fine di novembre, ma proseguiamo fino a metà dicembre con la Red Globe conservata in cella”.

“Quest’anno l’uva è bella”

“Prevediamo di produrre  in media 30 tonnellate ad ettaro e, se tutto proseguirà per il meglio, cominceremo a tagliare il prodotto con un grado Brix eccellente – aggiunge Giudice – Nonostante le gelate, quest’anno l’uva è bella, perché ci siamo difesi con gli impianti antigelo. La qualità è migliore dello scorso anno, la fioritura è stata ottimale, i grappoli sono lunghi“.

“A parte il vento degli ultimi giorni – ricorda Firrincieli – per il resto si tratta di un’annata tranquilla, che immaginiamo in linea con lo scorso anno. In media raccogliamo 25 chilogrammi di uva da ciascuna pianta, circa 35 tonnellate per ettaro. Al netto di sorprese, anche quest’anno dovremmo avere le stesse rese“.

Le apirene possono attendere

La società cooperativa agricola Verde Mediterraneo, che commercializza presso i mercati italiani e che esporta nei paesi dell’Est e dell’Europa centrale, punta sulla precocità: “La vicinanza con il mare, i nostri terreni sciolti e la scelta di coltivare varietà precoci ci permette di commercializzare uva a partire da metà maggio – spiega Giudice – Per questo motivo, per il momento, non ci stiamo orientando sulle uve senza semi. Il mercato cerca primizie, finché non ci sarà una varietà apirena precoce, restiamo fedeli a Vittoria e Black Magic”. 

Stiamo sperimentando la senza semi – prosegue Firrincieli – ma per ora si tratta di una superficie esigua, circa l’1% della nostra produzione. Nonostante il 90% della nostra uva sia destinato a mercati esteri, in particolare Francia e Polonia, non abbiamo richiesta di seedless. Per ora non pensiamo di incrementare la produzione”.

Made in Italy: eccellenza e competitività

Sono due le novità rilevanti di quest’anno per la società cooperativa agricola Verde Mediterraneo: l’iscrizione nel registro delle eccellenze italiane e la Gran Bretagna, dove Giudice commercializzerà per la prima volta la propria uva: “Teniamo a sostenere il made in Italy – conclude – Per tale motivo rispettiamo tutti i parametri riguardanti i residui chimici e analizziamo in laboratorio le nostre uve ancor prima della raccolta, al fine di garantire al consumatore un prodotto d’eccellenza. Siamo orgogliosi di essere riconosciuti come eccellenza italiana (Id contraffazione 15920), sui mercati c’è troppo prodotto di cui non si conosce la provenienza”. 

“E’ vero che è ancora presto per parlare di prezzi – termina Firrincieli – Ma siamo convinti che le Organizzazioni dei produttori dovrebbero aiutare la commercializzazione dell’uva da tavola. E’ un discorso di massa critica, solo così le uve italiane potranno essere maggiormente competitive“.

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