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Uva da tavola: a Grottaglie un Centro servizi per l’agricoltura

La città tarantina verso una piattaforma logistica interamente dedicata alla filiera agroalimentare. Il plus dell’aeroporto

Grottaglie (Taranto), la città delle ceramiche, è uno dei centri pugliesi più importanti per la produzione e commercializzazione dell’uva da tavola. Da luglio a settembre qui si coltivano la varietà Vittoria, le varietà seedless a bacca bianca, mentre resta a livello di nicchia la varietà Regina. Parliamo di circa duemila ettari, una produzione di 50mila tonnellate e un fatturato di quasi 38 milioni di euro. Per questo Grottaglie è stata insignita del titolo di Città delle uve e, sempre per questo motivo, a breve sarà dotata di un Centro servizi per l’agricoltura.

Il complesso, nato nel lontano 1994 per volere della Regione con l’idea di fornire un servizio a tutti gli agricoltori, dovrebbe essere attivato a stretto giro. “Nel 2016 il Centro Servizi per l’agricoltura risultava nell’elenco delle opere incompiute delle Regione Puglia con lavori bloccati dal lontano 2011 – afferma Ciro d’Alò, sindaco del Comune di Grottaglie – Appena ci siamo insediati abbiamo avviato tutte le procedure utili alla ripresa dei lavori e alla loro ultimazione nel mese di marzo 2020″.

Una piattaforma logistica per la filiera

Abbiamo candidato Grottaglie per ricevere un importante finanziamento che sarà utile per mettere a disposizione della piattaforma logistica il nostro Centro servizi per agricoltura, facendolo diventare così un importante hub per la filiera agroalimentare – conclude il sindaco – Agromed, società benefit interamente partecipata dalla Camera di commercio di Taranto, si occuperà di ricezione, lavorazione e stoccaggio dei prodotti agricoli, offrendo alla provincia di Taranto una piattaforma logistica interamente dedicata alla produzione della filiera agroalimentare. Nel momento in cui il governo stanzierà le risorse necessarie, Agromed e il Centro Servizi andranno di pari passo e Grottaglie potrebbe svolgere un ruolo strategico avendo a disposizione l’aeroporto che, nella sua funzionalità cargo, permetterebbe la spedizione delle produzioni ortofrutticole verso mercati esteri. L’occasione è importante: si pensi solo al fatto che grazie alla costruzione della rete Agromed si potranno iniziare a movimentare merci per diversi milioni di euro. Questo significa sviluppo e occupazione ma anche riconversione. È un punto di partenza necessario per avviare quella riconversione economica che tutti attendono, puntando così alle produzioni locali, alla logistica e ai fattori di intermodalità che favorirebbero l’apertura verso nuovi mercati”.

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