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Blockchain e Arancia Rossa di Sicilia Igp, ecco il progetto di tracciabilità “Rouge”

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Presentato a Roma il Progetto Rouge, un modello Hi-Tech a garanzia di autenticità e integrità del prodotto IGP in Italia e nel mondo

Per molti esperti la blockchain è una tecnologia rivoluzionaria che, superando lo stretto legame con la moneta digitale Bitcoin, è destinata ad avere un impatto culturale e cambierà in maniera profonda il concetto di scambio e di valore attraverso un nuovo sistema di tracciabilità condiviso.  

Se questo è vero, ieri a Roma è stato fatto un passo importante verso questa direzione, con un concreto esempio di blockchain che supera il sistema finanziario e si applica al settore ortofrutticolo. 

Presso la Sala Cavour del MIPAAF è stato infatti presentato il progetto R.O.U.G.E. “Red Orange Upgrading Green Economy”,  progetto del Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP che a partire dal raccolto 2019/2020 offrirà soluzioni di tracciabilità Smart grazie a una piattaforma digitale ad hoc, progettata e realizzata da Almaviva e basata su tecnologia Blockchain, su modelli di Agricoltura 4.0 e sui principi della Green Economy per la tutela di produttori e consumatori. 

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A sinistra, Alessandro Apolito, dirigente Politiche di filiera del MIPAAF

 “Attraverso un bollino TAG/NFC apposto sulla cassetta di frutta e sofisticati sensori che verificano le condizioni di viaggio, come l’umidità e la temperatura, l’App permette di monitorare il campo di produzione grazie a un sistema di geolocalizzazione della mappa fornita da fonte pubblica, la data del raccolto, le modalità di conservazione e di distribuzione”, ha dichiarato Fulvio Conti, responsabile Practice Agricoltura e Ambiente di Almaviva. “Il consumatore potrà conoscere tutta la storia di ogni singola confezione di Arancia Rossa di Sicilia IGP attraverso il proprio smartphone”.

Un progetto ambizioso e innovativo da parte di un consorzio che secondo Alessandro Apolito, dirigente PQAI III – Politiche di filiera del Ministero “è un esempio di Consorzio di tutela post 2020” e non si accontenta del ruolo del consorzio che fa rispettare le regole ma che aiuta soprattutto a dare valore a chi le regole le rispetta e che supporta a dialogare con il mercato, a parlare di sostenibilità e a fare marketing, il marketing che le singole aziende da sole non riescono a sviluppare.

“Per superare la visione del prodotto ortofrutticolo come commodity, uguale tra Catania e qualsiasi parte del mondo, bisogna avvalersi di strumenti tecnologici come la blockchain” ribadisce Alessandro Apolito.

Il bollino Hi-Tech collegato al sistema blockchain garantisce la riconoscibilità certa dei dati attraverso il coinvolgimento degli attori di tutta la filiera, basati su informazioni provenienti dalla pubblica amministrazione e dalle aziende legate al Consorzio di tutela. Il progetto, infatti, unisce le competenze del CREA, che raccoglie ed elabora dati di produzione, dell’Università di Catania che sviluppa modelli economici rispetto ai dati raccolti sul campo a supporto delle decisioni di produzione, del Consorzio e dei soci che tracciano il precorso delle produzioni e con la collaborazione della Gdo alla filiera, Rouge è di supporto anche nella fase di export e per la Gdo, che diventa così garante del prodotto, sarà possibile semplificare e snellire gli adempimenti amministrativi, standardizzando le modalità di controllo e riducendo così tempi e costi dell’intero processo di sdoganamento.

L’applicazione con cui i consumatori potranno verificare l’origine e le caratteristiche del prodotto e con cui il Consorzio garantirà un frutto di eccellenza in Italia e nel mondo sarà scaricabile dal mese di dicembre con le prime aziende aderenti al progetto.

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