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Sant’Orsola. Il punto sul mercato dei berries

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Autore Redazione

Matteo Bortolini, direttore della cooperativa trentina Sant’Orsola, traccia un punto della situazione sul mercato dei berries

Sarà una dei protagonisti di Fruit & Veg Innovation 2017, salone dedicato all’ortofrutta di Milano che si terrà all’interno di Tuttofood (8|11 maggio), dove sarà presente come espositore. È la cooperativa trentina Sant’Orsola, nome di riferimento in Italia quando si parla di piccoli frutti, come mirtillo, lampone, mora, ribes, uva spina e  fragola di bosco. Un segmento della produzione ortofrutticola in grande crescita, sia in Italia che nel mondo, tanto che si stima che la produzione mondiale nei prossimi 5 anni raddoppierà.

In una nota della fiera milanese Matteo Bortolini, direttore di San’Orsola, traccia un punto della situazione di questo mercato in Italia per la cooperativa che rappresenta:

“La domanda di frutti di bosco si attesta su buoni livelli in Italia. Si tratta di una crescita continua e generale, anche se ci sono prodotti, quali mirtillo, lampone e mora, che sono maggiormente performanti e che incontrano di più il gusto dei consumatori rispetto, ad esempio, ad un prodotto quale il ribes rosso”.

Sulle prospettive di mercato nei prossimi mesi, Bortolini sottolinea: “Le prospettive sono buone: quello dei frutti di bosco è ormai un mercato destagionalizzato, per cui il consumo è ormai pressoché costante per l’intero arco dell’anno. Rimane inteso che ci sono dei periodi durante i quali i consumi aumentano: in estate, tradizionalmente la stagione di produzione italiana di questi frutti, e poi nelle varie festività, compreso il Natale. In generale, i frutti di bosco godono di un’immagine assolutamente positiva, per la componente salutistica nonché per la valenza edonistica che li caratterizza. Il consumatore cerca prodotti ‘convenience’ che rendano il consumo di frutta più semplice ed appagante rispetto a quello del prodotto tal quale. E i frutti di bosco si inseriscono perfettamente in questo contesto”.

E proprio in questo contesto, come si sta muovendo Sant’Orsola? “Stiamo lavorando per aumentare la produzione delle aziende socie, in termini quantitativi e qualitativi”, puntualizza Bortolini. “Il nostro obiettivo è raddoppiare i volumi, aumentando le rese produttive degli associati e attraverso l’ingresso di nuovi soci. Il traguardo è ambizioso: assicurare la fornitura di frutti di bosco di origine italiana per 365 giorni l’anno, con prodotto proveniente dai soci”.

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