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Politiche agricole

“Donne in campo”: dal ministero mutui fino a 300mila euro

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Autore Redazione

Fino a 15 milioni di euro per le donne con qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto e alle società composte al femminile per oltre il 50%

Il bonus “donne in campo”, attuato nei giorni scorsi grazie da un decreto ministeriale, mette a disposizione una dotazione pari a 15 milioni di euro per le donne con qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto nonché alle società composte al femminile per oltre la metà numerica dei soci e delle quote di partecipazione.
Seppur al momento non siano ancora note le condizioni operative per la presentazione delle domande, di seguito riportiamo alcune indicazioni di base rilasciate da Ismea, soggetto attuatore della misura. Si prevede che la misura possa essere operativa già nel mese di agosto, con richieste da inviare on-line sul sito, in un settore dedicato (è presumibile che la modalità di presentazione delle domande sarà simile a quelle per l’insediamento giovani). Considerato l’importo limitato del plafond (fondo rotativo di 15 milioni di euro) e l’imminente operatività su Ismea, è consigliabile, per coloro che fossero interessati predisporre una relazione illustrativa del progetto con relativo business plan.

Caratteristiche del finanziamento

Al finanziamento possono accedere donne con qualifica di imprenditore agricolo o coltivatore diretto (anche nuove insediate), società composte al femminile per più della metà dei soci e delle quote di partecipazione. L’importo erogabile può raggiungere al massimo 300 mila euro a tasso zero e ha una durata che va da un minimo di cinque ad un massimo 15 anni, comprensivo di preammortamento fino a 24 mesi. Il finanziamento potrà essere chiesto a copertura del 95% del progetto di investimento.
Le spese ammissibili risultano essere: miglioramento rendimento e sostenibilità dell’azienda agricola (attraverso la riduzione dei costi di produzione o miglioramento e riconversione della produzione delle attività agricole connesse); miglioramento condizioni agronomiche e ambientali, di igiene e benessere animale (non sono finanziabili investimenti realizzati per conformarsi alle norme dell’Ue); realizzazione e miglioramento delle infrastrutture utili allo sviluppo, all’adeguamento e alla modernizzazione dell’azienda; l’acquisto di terreni, ma solo per un 10% sul totale dell’investimento, il quale dovrà concludersi entro 24 mesi dalla data di ammissione al finanziamento.

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