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16 settembre 2024

Uva da tavola, occhi aperti sul cambiamento

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"Nel reparto ortofrutta non esiste un'altra categoria che, da gennaio ad agosto 2024, abbia perfomato meglio dell'uva da tavola, che registra un incremento del 20% dei volumi. Come si spiega? Con la qualità del prodotto". 

Sono le parole di Germano Fabiani, responsabile acquisti ortofrutta Coop Italia intervenuto oggi pomeriggio al webinar organizzato da myfruit "Uva da tavola, il futuro del comparto alla luce delle nuove sfide"

"La varietà controstagione - ha aggiunto - funzionano perché sono buone".

"Il controstagione è un volano che aiuta tutta la filiera - ha concordato Giancarlo Amitrano, responsabile acquisti ortofrutta Cedigros - Più volumi vengono movimentati, maggiore è la rotazione sui banchi per un prodotto che non fa che aumentare i consumi". 

Un lavoro, quello della qualità delle nuove varietà, che ha visto fare fronte comune tra breeder, produttori, distribuzione a beneficio dei consumi.


La lotta al cambiamento climatico e altre avversità

Ma non è tutto oro. Anche l'uva da tavola, così come tutto il comparto ortofrutticolo, deve fare i conti con il climate change e con altre avveristà.

"Gli eventi anomali stanno condizionando la produzione in tutto il mondo - ha rilevato Michele Melillo, vicepresidente del Global technical service di Sun World International - E' dunque fondamentale che le nuove vareità siano resilienti e adattabili a condizioni estreme, basti pensare alle piogge, alle temperature eccessive. Inoltre è fondamentale che le nuove vareità riducano i costi di produzione, con ricadute positive per chi produce e per chi consuma".

"I risultati - ha però sottolineato - non arriveranno in tempi brevi, il miglioramento genetico necesita di cinque-dieci anni almeno per affrontare le nuove sfide". 

Sulla stessa lunghezza d'onda Graziano Defilippis, direttore commerciale per l'area Europea di Polar Fruit, che ha elencato i temi di maggiore attualità: "Siccità, tollerenza agli sbalzi termici, ondate di calore, resistenza alle malattie, resistenza alle bombe d'acqua, ma anche minore impatto ambientale sono gli obiettivi quando si selezionano le nuove varietà". 

Il caldo ha stimolato i consumi

Secondo Fabiani, le alte temeperature dei mesi estivi hanno contribuito a stimolare i consumi di uva da tavola: "Il caldo, pur avendo creato problemi all'origine, ha stimolato la domanda di uva da tavola - ha sottolineato - Durante l'estate, però, abbiamo dovuto gestire la piaga sociale della mancanza di manodopera nei campi che, inevitabilmente, ha creato disagi di servizio in reparto". 

Largo ai giovani e alle nuove tecnologie

Per Amitrano, un futuro roseo del comparto passa per il cambio generazionale, basti pensare al successo delle uve senza semi, a suo avviso principalmente apprezzate dai consumatori meno âgée.  

"Le nuove generazioni sono un'opportunità per le nuove vareità - ha spiegato - Sia sul fronte dei consumatori, sia sul fronte dei produttori, la parola d'ordine è: largo ai giovani".

Per Melillo, invece, occorre puntare sulle nuove tecnologie, dall'IA alla robotica: "La robotica è più vicina di quello che si pensa - ha riflettuto - Già con uno smartphone si può rivoluzionare il settore. L'invito, per tutta la filiera, è di tenere gli occhi aperti sul cambiamento".

"Nel prossimo futuro - ha ribattuto Defilippis - vedo più precision farming, più conoscenza digitale, maggiore accesso ai fondi. I giovani sono sempre troppo pochi, ma il futuro non è lontano".

Le vecchie vareità emozionano, ma...

"Sono un buyer e un cliente di vecchia data - ha argomentato Amitrano - e pertanto le varietà classiche mi emozionano. Ma abbiamo la fortuna di poter inserire tutte le varietà per prezzo, per qualità, per gusto, per concrattezza e per colore". 

"Il comportamento di acquisto nazionale è simile su tutto il territorio - ha poi proseguito - Ma ci sono peculiartità territoriali, per esempio nel Lazio va ancora molto lo sfuso". 

"Le seedless stanno facendo numeri molto interessanti, +45% grazie a una crescita importante sotto il profilo organolettico di queste varietà - ha concluso Germano Fabiani - Sullo sfuso sono più cauto, ma di sicuro, rispetto alle varietà tradizionali, quelle nuove si adattano di più".

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