Secondo Michael Schotten, nell'editoriale di Fruchthandel Magazin numero 37/2025, "a pochi mesi dall'inizio del mandato, ma già dopo 200 decreti, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha causato un caos incredibile sia a livello nazionale che internazionale".
Schotten osserva che "i metodi con cui procede Trump sono, come previsto, poco delicati. È meglio definirli completamente irrispettosi. Irrispettosi nei confronti delle istituzioni democratiche, degli accordi raggiunti con mezzi democratici e, più in generale, delle consuetudini democratiche. Per non parlare delle persone".
Il giornalista continua illustrando come Trump abbia licenziato la direttrice dell'Ufficio statistico degli Stati Uniti semplicemente per aver pubblicato dati sull'occupazione a lui sgraditi. "A livello internazionale, sono i grandi accordi commerciali che recentemente hanno fatto infuriare anche l'associazione europea O+G Freshfel", scrive Schotten.
Ma è critica anche la posizione dell’Unione europea: "In particolare, Ursula von der Leyen è stata accusata di aver fatto concessioni eccessive che mettono a repentaglio il principio di equilibrio e parità normalmente applicato nel commercio. Naturalmente la sua posizione non è facile".
Schotten definisce la tattica di Trump "una strategia che rasenta i metodi mafiosi", imponendo condizioni sfavorevoli e minacciando conseguenze peggiori. In questo contesto, "per i flussi di merci di piccole dimensioni, come il commercio di frutta, la situazione verso il Nord America diventerà ancora più difficile".
Come sottolinea Philippe Binard di Freshfel, i dazi al 15% dovranno essere sostenuti dai consumatori statunitensi, ma "ciò soffocherà sul nascere l'accesso al mercato per le esportazioni di prodotti freschi dell'Ue".
Non sono solo i dazi a creare difficoltà: "Da molti anni il commercio è frenato anche da ostacoli non tariffari, come requisiti fitosanitari eccessivi; in futuro potrebbero emergere ulteriori asimmetrie in termini di bilancio di sostenibilità e sicurezza alimentare", aggiunge Schotten.
L’abolizione dei dazi doganali sui prodotti statunitensi, calcola Freshfel, comporterà per l’Ue "notevoli perdite finanziarie" fino a 12 miliardi, con potenziali ricadute sulla politica agricola e settoriale.
Schotten nota che - mentre il mercato europeo potrebbe subire perdite - "altri potrebbero invece trarne vantaggio", come i discount.
"Aldi e Trader Joe's, seguite da Lidl, hanno aumentato significativamente il numero di clienti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente", supporta con i dati PlacerAI/Handelsblatt. L’inflazione degli Stati Uniti sui freschi è salita parecchio e aumenti del 7% annui sui frutti, e fino al 40% per le verdure locali, "sono ormai norma".
Secondo media e analisti citati da Schotten, "questo fenomeno è dovuto anche alla fuoriuscita di braccianti agricoli, spesso migranti, spaventati dalle politiche di espulsione". L’aumento della domanda di importazioni aggraverà ulteriormente l’inflazione.
Schotten conclude: "Persino Donald Trump potrebbe imparare qualcosa da tutto questo: che nel commercio globale tutto è collegato e ha conseguenze ovunque, anche nel paese più grande della terra".
Fonte: Fruchthandel Magazin