Nel difficile contesto economico degli ultimi anni, le Organizzazioni di produttori (Op) ortofrutticole italiane si trovano a gestire l’impatto di costi in aumento su energia, materie prime e trasporti, elementi che incidono pesantemente sulla filiera.
Secondo Eurostat, nel secondo trimestre 2025 i prezzi dei beni di produzione agricola nell’Ue sono aumentati mediamente del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2024, con un incremento specifico del 5-6% per i costi energetici e delle materie prime essenziali.
In Italia, dati recenti indicano che il prezzo medio dell’elettricità all’ingrosso ha raggiunto 136,2 euro/MWh, tra i più alti in Europa, con un impatto significativo sulle aziende agricole.
I costi energetici per le aziende agricole, infatti, sono aumentati di oltre il 10% rispetto allo scorso anno, trainati soprattutto da un rincaro del gas naturale previsto in crescita del 37% nel 2025, indispensabile sia per l’energia elettrica sia per la produzione di fertilizzanti azotati.
Ma anche la situazione geopolitica, con limitazioni alle importazioni da Russia e Bielorussia, mantiene alta la pressione sui prezzi dei fertilizzanti, aggravando i costi produttivi delle Op, ortofrutticole e no.

Il ruolo di Italia Ortofrutta e le strategie delle Op
Italia Ortofrutta Unione nazionale, che raggruppa più di 156 Op con un fatturato aggregato superiore ai 2,5 miliardi, coordina progetti nazionali volti a promuovere innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle produzioni di qualità.
Tra le iniziative in corso cisono collaborazioni con università ed enti di ricerca per sviluppare tecnologie avanzate volte a migliorare la sostenibilità ambientale e l’efficienza produttiva, in particolare tramite l’adozione di energie rinnovabili e pratiche agricole di precisione.
Infatti, per Italia Ortofrutta, riuscire a realizzare una produzione di qualità a un prezzo accessibile è il principale obiettivo da perseguire in questo momento storico ed economico.
Se il calo atteso dei prezzi del gas e di altre materie prime industriali potrà alleggerire la pressione economica a medio termine, oggi resta alta la necessità di innovazione e resilienza.
Matteo Fresch, presidente di Op Eurocirce di Terracina (Latina), sottolinea: “L’aumento dei costi può compromettere la sostenibilità economica delle nostre Op. Per questo, è fondamentale il sostegno istituzionale alle cooperative agricole per mitigare l’impatto. Nel frattempo, abbiamo investito in attrezzature elettriche e macchinari innovativi che ottimizzano i processi produttivi, e utilizziamo un impianto fotovoltaico per generare energia rinnovabile”.
Sempre nell'Agro Pontino, Luciano Di Pastina, presidente della Op San Lidano, evidenzia le sfide legate ai costi energetici: “Si investe in energia solare e motori di ultima generazione, ma il costo dell’energia pesa ancora molto, con pochissimi sgravi. Gli agricoltori, la parte più debole della catena, subiscono rincari su sementi, concimi, agrofarmaci e carburante, e per questo molte aziende scelgono produzioni più resilienti e meno intensive, come grano e girasole, sacrificando parte della redditività”.
La capacità di risposta delle Op ortofrutticole passa dunque per l’innovazione tecnologica, l’efficienza energetica e la promozione di modelli produttivi più sostenibili, con l’obiettivo di garantire l’equilibrio tra competitività economica e sostenibilità ambientale in un settore strategico per l’economia italiana.
Raffaella Quadretti
Cosa pensano le Op"Cosa pensano le Op" è la rubrica ideata da myfruit.it in collaborazione con Italia Ortofrutta – Unione nazionale e resa possibile grazie al contributo di Capp Plast, Green Top e Op Eurocirce. Un appuntamento nato per valorizzare il ruolo del "sistema Op" e creare un canale diretto con chi produce, commercia e distribuisce. Vai alla rubrica completa |