Logistica e Trasporti

23 luglio 2025

Porti, a Genova stop di cinque giorni

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Ieri 22 luglio è iniziato uno sciopero di cinque giorni (120 ore) dei portuali del terminal container Calata Bettolo – parte del progetto Genoa Mediterranean Gateway – indetto da Filt Cgil e Uiltrasporti. La protesta è scattata in seguito all’esito negativo della conciliazione del 16 luglio in Prefettura, in cui non si è raggiunto un’intesa con l’azienda. Il blocco durerà fino al 26 luglio, con lo scopo di opporsi a una riorganizzazione ritenuta penalizzante per i lavoratori.

I rappresentanti sindacali riassumono così la vicenda: "Non comprendiamo come dopo cinque anni di start‑up l’azienda non sia ancora in grado di operare con un’organizzazione del lavoro adeguata". 

Il terminal in sintesi 

Il nuovo Bettolo - Genoa Mediterranean Gateway ubicato nel bacino di Sampierdarena del Porto di Genova ha una superficie totale di 90mila metri quadrati, con una banchina di 450 metri e una profondità di 16 metri. e opera principalmente con navi portacontainers dell'armatore Msc. In alcune circostanze e compatibilmente con le attrezzature disponibili, viene movimentata merce non containerizzata proveniente/destinata da/a navi portacontainers o general cargo.

Presso del terminal sono inoltre offerti una serie di servizi accessori dedicati agli spedizionieri, tra cui la pesatura certificata dei container e la verifica ispettiva della merce, sia attraverso controlli fisici sia tramite scanner, disponibili su richiesta dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Il terminal è inoltre dotato di un raccordo ferroviario servito da due gru che operano su sette binari della lunghezza di 500 metri.

Le obiezioni dei sindacati

I sindacati contestano vari punti critici nella gestione a cominciare dallo squilibrio nell’organico. Con solo 128 addetti a fronte di una capacità annuale di 400mila Teu – e in preparazione a un potenziale aumento a 650mila entro il 2026 – servirebbero almeno 40 unità in più. Non convincono nemmeno i turni e i ruoli opachi: i lavoratori lamentano turnazioni poco trasparenti e continui cambi di ruolo all’interno dello stesso turno. 

Infine, il nodo della formazione, ritenuta carente: la nuova logistica ferroviaria (circa 20 treni al giorno) ha introdotto nuove mansioni tecniche – in particolare per contenitori refrigerati e parco ferroviario Rugna – senza un adeguato aggiornamento formativo.

Il contesto logistico

Il lungo sciopero va inserito in uno scenario che vede Genova come nodo strategico per il trasporto in generale, e quello agroalimentare in particolare. Oltre 350mila Teu annui sono infatti diretti verso rotte fondamentali per l’esportazione italiana, come quella verso l’Est Coast Usa.

La recente espansione (20 treni/giorno da Rugna) testimonia un potenziamento intermodale, perfino per merci deperibili, che tuttavia necessita di adeguata gestione organizzativa e formazione.

L'impatto e i servizi minimi garantiti

Per scongiurare danni pesanti, il Prefetto ha disposto i servizi minimi per garantire operazioni essenziali: ormeggio/disormeggio di navi con merci sensibili o refrigerate, emergenze sanitarie, antincendio, viabilità interna e controllo doganale. Difficilmente, però, saranno scongiurate tutte le ricadute negative sul trasporto delle merci. 

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