27 gennaio 2015

Patate. C’è la qualità ma i consumi sono in flessione

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C’è la crisi, i consumi sono in calo, ed un alimento nutriente, popolare e poco costoso come le patate dovrebbe non sentire il momento, anzi, quasi cavalcarlo. E invece? Nonostante una qualità definita quest’anno eccelsa, i consumi di patate sono in calo, tra il 5% e il 7% con scorte, in questo inizio del 2015, che continuano a restare superiori tra il 10% e il 15% rispetto all’anno scorso. Secondo una delle realtà leader di questo settore in Italia, la Romagnoli F.lli Spa, azienda bolognese gestita dai fratelli Giulio e Grazia Romagnoli, per capire cosa stia succedendo bisogna analizzare, da una parte la filiera e dall’altra anche la crisi dei consumi e il cambiamento delle abitudini alimentari.

Nel 2014 la flessione di consumi di patate ha interessato non solo un tradizionale e forte consumatore come l’Italia (da 2,1 a circa 1,9 milioni di tonnellate tenendo in considerazione tutto il mercato, quindi distribuzione organizzata, Horeca, normal trade e industria) ma anche paesi dove le patate solitamente fanno registrare grandi consumi come quelli dell’Europa del Nord. Certamente, secondo Romagnoli, ha influito anche l’immissione sul mercato di patate non di grandissima qualità a causa dell’andamento climatico, che sicuramente ha contribuito a deprimere i consumi.

C’è poi il nodo dei prezzi. «Gli operatori commerciali hanno reagito accentuando una pressione promozionale già consistente” – commenta Giulio Romagnoli, presidente di Romagnoli F.lli SpA e coordinatore della Commissione Patate di Fruitimprese -. Le patate, però, sono un prodotto a consumo rigido, vale a dire che i consumatori non reagiscono al prezzo promozionale mangiando più patate del solito, ma eventualmente spostando l’acquisto sul prodotto in promozione. In questo modo, l’unico effetto sortito da quotazioni costantemente e innaturalmente basse è stato mandare in crisi la sostenibilità della filiera». Come conseguenza a questo stato di cose c’è stata anche una riduzione delle superfici destinate alla coltivazione delle patate, areali meridionali (Campania) in primis, che probabilmente consentiranno di riequilibrare offerta e domanda nei mesi di aprile e maggio.

Infine, anche la crisi, che evidentemente, secondo Romagnoli, sta limando i consumi anche su prodotti dal costo accessibile come le patate. Ma c’è in atto anche un fenomeno definito di “polarizzazione” dei consumi stessi, con la crescita da una parte di prodotti premium nella distribuzione moderna (segmentazione verso l’alto, quindi, per aumentare la marginalità), così come di primo prezzo.

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