Ingrosso

26 novembre 2025

Mercato Milano: i grossisti chiedono tariffe più sostenibili

394

Con una lettera indirizzata al sindaco Beppe Sala e all’assessora Alessia Cappello, le associazioni dei grossisti e dei produttori del Comprensorio agroalimentare di Milano - Ago (Associazione grossisti ortofrutticoli), Acmo (Associazione commercianti mercato ortofrutticolo) e Consorzio produttori ortofrutticoli – parlano di sproporzione delle nuove tariffe proposte da SogeMi, pari a 230,36 euro al metro quadro. Una cifra giudicata insostenibile e fuori scala rispetto agli altri mercati all’ingrosso italiani.

La richiesta è stata ascoltata e accolta. Come sottolineano gli operatori: "Nella riunione della commissione del mercato ortofrutticolo del 12 novembre, la stessa SogeMi ha riconosciuto l’eccesso proponendo un aumento temporaneo più contenuto a 168,45 euro/mq per il biennio 2026–2027"

Bene, ma c'è anche una controproposta: "Mantenere la tariffa attuale di 130 euro/mq fino al trasferimento completo nei nuovi padiglioni e all’avvio della logistica centralizzata e del progetto energia, ancora in ritardo. Solo allora, spiegano, si potrà discutere di un adeguamento, purché coerente con i livelli nazionali e con gli impegni assunti dal Comune nel protocollo d’intesa".

In attesa dei benefici degli interventi di  efficienza gestionale

I grossisti ricordano che l’incremento già avvenuto dal vecchio mercato (71,62 €/mq) ai nuovi padiglioni (130 €/mq) rappresenta un +81,5%, senza che "gli efficientamenti gestionali promessi siano stati conseguiti". La richiesta al Comune è chiara: intervenire per "garantire condizioni sostenibili alle aziende" che animano il mercato ortofrutticolo".

La lettera di Salvatore Musso

Sul trasferimento nei nuovi padiglioni abbiamo ricevuto la lettera dell'operatore Salvatore Musso: "Dopo il trasferimento dei padiglioni C e D avvenuto a maggio dello scorso anno, l’8 novembre è stato il turno del vecchio padiglione B, spostato nel primo segmento appena completato e ancora in fase di allestimento da parte degli operatori. L’avvio delle attività non ha portato entusiasmo: ottobre è stato un mese difficile e novembre non sembra migliore". Scrive Musso, titolare della Masterfruit Srl e membro del direttivo Ago, che raccoglie quotidianamente il polso della situazione dai colleghi.

"Il clima è segnato da vendite in calo e da un consumatore sempre più attento al risparmio, con l’ortofrutta che diventa la prima spia rossa di questa contrazione. A pesare sono anche i disagi della riqualificazione dell’area mercatale, un percorso avviato nel 2017 con il protocollo d’intesa firmato dagli operatori e dal Comune. Da allora, il mercato ha vissuto una trasformazione profonda, con investimenti importanti sostenuti direttamente dalle aziende, che hanno allestito i nuovi spazi con coraggio e risorse proprie".

"Entro giugno 2026 dovrebbe essere pronto il secondo segmento che ospiterà il vecchio padiglione A, completando la riqualificazione dell’Ortomercato nato nel 1965 e diventato negli anni crocevia dell’ortofrutta italiana ed europea. Decisivo l’impegno degli operatori, che hanno creduto nel progetto e lo hanno reso possibile, pur tra momenti di scontro e malumori per la scarsa condivisione nelle fasi di progettazione. In questo percorso va riconosciuta anche la determinazione del presidente Cesare Ferrero nel  portare avanti il progetto nonostante difficoltà e tensioni". 

Il tema della logistica 

"Le sfide più importanti sono ormai alle porte". Il riferimento è alla logistica centralizzata, prevista come nuovo modello di gestione, non  accolta con favore dai grossisti, preoccupati di perdere autonomia e di vedere compromessa la qualità dei servizi garantiti finora con personale interno. 

"Quell'autonomia gestionale che da sempre ha permesso di gestire queste attività con il proprio personale, garantendo al cliente quella qualità di servizi che difficilmente si riuscirà a delegare a una generica cooperativa di facchinaggio, e che a differenza di una mirata assegnazione ad un operatore di logistica qualificato e pianificata con un regolare bando di gara, questa soluzione non garantisce la continuità di lavoro a centinaia di operai addetti a questi servizi di movimentazione delle merci, in quanto le attuali cooperative autorizzate non hanno quel vincolo della clausola sociale che avrebbe garantito la continuità di questi lavoratori. Gli operatori comunque rimangono fiduciosi in una soluzione finale, che possa garantire quella crescita economica e d’immagine globale, proiettati in quel percorso che vorrà fare del comprensorio agroalimentare di Milano un hub tra i più importanti d’Europa!".

Potrebbe interessarti anche