05 giugno 2003

Melinda come il Rolex

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Melinda false al Mercato di Fondi, il commento del direttore generale di Melinda, Luca Granata

«(…) La notizia è secca e scarna: “Nel Lazio ad essere falsificato è stato il prestigioso marchio “Melinda Val di Non” riprodotto ed attaccato su mele che non avevano nulla a che vedere con il noto consorzio di Trento, con 74 cassette di mele del tipo “Stark Delicious e 159 del tipo “Golden Delicious” messe sotto sequestro dai Carabinieri”. Più esplicito è invece il direttore generale di Melinda, Luca Granata:”Ormai le imitazioni sono all'ordine del giorno in tutti i campi. Ma evidentemente si imitano le cose di valore, i Rolex o le griffe di Gucci o Lacoste”. Non termina la frase ma il concetto è chiaro: se copiano il marchio è perché è un grande marchio che ha conquistato una consistente fetta del mercato. E', infatti, questa la sola spiegazione dei bollini falsi. Il commerciante riesce a vendere la merce con facilità e a spuntare prezzi maggiori.
Ma ormai i sistemi di controllo, messi in atto dai produttori della val di Non, sono sofisticati. Ogni mela marchiata riporta le indicazioni della provenienza e del magazzino nel quale la frutta è stata lavorata. Senza contare poi che i mercati vengono visitati da ispettori in grado di controllare e smascherare i tentativi di ingannare i consumatori. “Questa è la nostra filosofia commerciale – spiega Granata – vogliamo tutelare il consumatore garantendo la nostra frutta”. Una garanzia che per Melinda significa anche immettere sul mercato delle mele salubri, prive di residui di anticrittogamici in modo da tutelare la salute dei clienti. Oggi si riunisce il consiglio di Melinda che prenderà le decisioni su quali azioni legali si dovranno intraprendere.»

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