09 marzo 2022

“Mandorle: per quelle biologiche meglio le varietà antiche”

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Tra i produttori di mandorle, c’è una realtà che, da sempre, non solo ha intrapreso convintamente la strada del biologico, ma porta avanti anche un grande lavoro di ricerca, in stretta collaborazione con enti e università. Si tratta dell’Azienda Balsi di Mazzarino (Caltanissetta), il cui responsabile tecnico, Salvatore Centonze, è anche referente del Comitato di tutela per la biodiversità delle mandorle, facente parte del Coordinamento nazionale frutta in guscio.

In difesa delle varietà antiche

Impegnato da diversi anni nella ricerca varietale, Centonze ha notato un aspetto molto interessante. “Siamo stati – spiega – tra i primi imprenditori nel settore delle mandorle ad applicare il metodo biologico fin dai suoi albori, negli Anni Novanta. E abbiamo notato che le varietà antiche di mandorlo, probabilmente perché non manipolate da programmi di miglioramento genetico, danno migliori risultati per chi vuole fare biologico sulle mandorle. Ne abbiamo già individuate oltre 40, in sinergia con l’Università di Catania e laboratori esterni”.

Tra Enna e Caltanissetta un vero distretto mandorlicolo

Una parte dei 50 ettari su cui si estende l’azienda Balsi, è dedicata peraltro proprio alla preservazione e alla propagazione di antiche varietà di mandorle. “Lo spirito con cui da sempre lavoriamo – conferma del resto Centonze – è quello di creare cooperazione tra aziende. Questo, è il motivo per cui abbiamo aderito fin da subito anche al Coordinamento nazionale frutta in guscio. Del resto, ci troviamo nella zona, come la provincia di Caltanissetta, che assieme a quella di Enna è la più attiva a livello nazionale in termini di mandorlicoltura. Da sempre, il nostro areale vive sulla mandorla: essendo peraltro un frutto facilmente conservabile e non deperibile, chi coltiva mandorle ha sempre portato qualcosa a casa”.

“La frutta in guscio richiede maggiore considerazione dalle istituzioni”

Ciò non significa, ovviamente, che la concorrenza di prodotto estero non si faccia sentire. Ma Centonze ha ben presente dove stia il problema. “Il fatto è – rileva – che, a livello di Ministero, la frutta in guscio non sia mai stata considerata, almeno finora, un comparto strategico. Di conseguenza, non ha mai ricevuto un valido sostegno per competere a livello internazionale, come hanno invece avuto altre realtà”.

Lavori in corso per l'Igp

Ancora Centonze, infine, annuncia un importante progetto che presto potrebbe diventare realtà, aprendo a interessanti e inediti sviluppi. “Stiamo lavorando – ha detto – per caratterizzare la Mandorla di Sicilia come prodotto Igp, a indicazione geografica protetta”.

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