Salute e benessere

06 marzo 2025

L'ortofrutta allunga la vita, lo dice la scienza

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La scienza conferma: il consumo di verdura e frutta, quest'ultima anche secca, ha un impatto positivo sulla longevità. E' il risultato a cui sono giunti cinque ricercatori dell’Università di Bergen in Norvegia e tre dell’Università di Bologna, i quali hanno lavorato alla più completa revisione-ombrello realizzata fino a oggi sulle relazioni tra gruppi alimentari e mortalità per tutte le cause. 

Il lavoro scientifico, pubblicato sulla rivista Advances in Nutrition, ha esaminato 41 meta-analisi, per un totale di oltre un milione di soggetti analizzati. Va precisato che non tutti gli studi esaminati hanno soddisfatto gli autori della revisione: 18 sono valutati come di alta qualità, otto di qualità moderata, 15 sono di qualità tra bassa e criticamente bassa. 

E infatti, nelle conclusioni, i ricercatori sottolineano la necessità di approfondimenti successivi: "Tali sforzi potrebbero chiarire se determinati tipi di frutta, verdura, carne o cereali siano più o meno benefici e in che modo fattori come metodi di preparazione, contesto alimentare e influenze culturali contribuiscano ai risultati sulla salute".

La premessa

Lo studio parte con una premessa: ogni gruppo alimentare ha un profilo nutrizionale distinto che può influenzare la longevità e pertanto, comprendere come i diversi alimenti siano associati alla mortalità è fondamentale nella revisione delle linee guida dietetiche e nell'informazione circa la salute pubblica.

In particolare, i gruppi alimentari studiati riguardano i cereali commestibili (raffinati e integrali), la frutta, la verdura, la frutta secca (in particolare le noci), i legumi, il pesce e i prodotti ittici, le uova, il latte/latticini, la carne e prodotti a base di carne (inclusi carne lavorata, carne rossa e bianca non lavorata), le bevande zuccherate e gli zuccheri aggiunti. 

I risultati 

"Questa revisione generale fornisce un'analisi completa delle relazioni tra vari gruppi alimentari e mortalità per tutte le cause - spiegano i ricercatori - I nostri risultati supportano i benefici associati alla longevità derivanti dall'aumento del consumo di noci, cereali integrali, frutta, verdura e pesce, tutti chiaramente associati a tassi di mortalità inferiori con l'aumento dell'assunzione". 

Ma a cosa è dovuta questa correlazione positiva? 

"Questi alimenti - spiegano - sono generalmente ricchi di nutrienti essenziali, tra cui vitamine, minerali, fibre alimentari e grassi sani, tutti essenziali per ridurre al minimo l'infiammazione, migliorare la salute metabolica e prevenire malattie non trasmissibili come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e tumori, che sono i probabili mediatori delle associazioni inverse con la mortalità". 

"Alimenti come cereali integrali, frutta, verdura e noci sono ricchi di fibre, antiossidanti e sostanze bioattive che aiutano a ridurre lo stress ossidativo e l'infiammazione, contribuendo a potenziare la funzione immunitaria e le funzioni endoteliali. Ciò si riflette anche nella diminuzione di biomarcatori come la proteina C-reattiva e l'IL-6, i livelli di lipidi, il glucosio e l'emoglobina glicata e nel miglioramento della salute intestinale attraverso il microbioma intestinale". 

Risultati che sono confermati anche dalla ricerche sugli animali, le quali indicano che gli alimenti ricchi di polifenoli, come bacche e verdure a foglia verde, possono inibire la crescita del tumore aumentando le difese antiossidanti e abbassando le citochine proinfiammatorie. Si osservano risultati simili, dove le diete ricche di antiossidanti contribuiscono a una diminuzione dei marcatori dello stress ossidativo e a migliorare gli antiossidanti protettivi. Gli studi sulle diete a predominanza vegetale hanno generalmente dimostrato diminuzioni dello stress ossidativo e dell'infiammazione, abbassando potenzialmente i tassi di mortalità legati a queste malattie croniche.

Verdure, lavorare sulle sottocategorie

Fondamentale, sottolineano i ricercatori, approfondire gli studi, indagando di più e meglio le sottocategorie alimentari, come nel caso dell'ortofrutta.  Per esempio, il gruppo alimentare delle verdure è costituito da pomodori, insalate, patate, cipolle che presentano differenze sostanziali sia nei profili fitochimici, sia nei macronutrienti. "Gli studi futuri - concludono i ricercatori - dovrebbero mirare a determinare quali alimenti specifici forniscono i maggiori vantaggi per la salute".

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