Una buona notizia in tema di manodopera nella logistica della Gdo. Secondo quanto pubblicato da Repubblica, Iperal, compiendo un passo significativo nel proprio assetto organizzativo, ha stabilizzato circa 2.500 addetti che fino a pochi mesi fa operavano tramite cooperative e società esterne.
La decisione arriva dopo il sequestro da oltre 16,5 milioni di euro che, come era stato riportato da myfruit. era stato eseguito lo scorso 2 aprile nell’ambito di una delle indagini condotte dalla Procura di Milano sul ricorso a strutture intermediarie utilizzate per contenere i costi della logistica.
In quell'occasione, l'insegna aveva diffuso una nota in cui dichiarava: "Al di la degli aspetti tecnico-giuridici della vicenda, che verranno chiariti nelle sedi opportune, ribadiamo con fermezza di non aver mai sfruttato al manodopera degli appaltatori e di operare tutt’ora nel pieno rispetto delle tariffe di mercato. Chi, tra gli appaltatori, ha omesso il versamento dell’Iva pur avendone la possibilità finanziaria, è il vero responsabile di un comportamento illecito".
Chi è Iperal
Iperal è una catena di supermercati italiana nata in Valtellina nel 1986. Oggi conta 56 negozi moderni, tra ipermercati e supermercati di diverse metrature e formati, con servizi volti a migliorare l’esperienza d’acquisto del cliente. E' presente in otto province lombarde: Sondrio, Bergamo, Lecco, Como, Brescia, Monza Brianza, Milano, Varese.
A Giussano, nel Milanese, sorge il Centro del fresco di Iperal, uno snodo strategico per l’approvvigionamento dei punti di vendita del Gruppo, progettato per garantire una gestione più rapida ed efficiente dei prodotti freschi, compresi quelli a marchio Fatto da Noi.
La struttura, che copre oltre 50mila metri quadrati, integra un’ampia area logistica refrigerata dedicata allo stoccaggio e al controllo qualità. Una parte significativa dello spazio ospita linee automatizzate e robotizzate per la lavorazione di frutta e verdura, consentendo smistamenti in poche ore e una distribuzione giornaliera ottimizzata.
Il centro accoglie anche i laboratori di produzione, gastronomia, panetteria, pasticceria, pescheria e taglio dei formaggi.
Un filone investigativo di un certo peso
L’inchiesta di aprile rientra in un più ampio filone investigativo che, negli ultimi anni, ha portato alla luce un presunto meccanismo basato sull’appalto irregolare di manodopera. Questo schema avrebbe permesso a molte grandi aziende di ottenere condizioni economiche particolarmente vantaggiose, a discapito delle tutele dei lavoratori e della concorrenza leale.
Il sistema individuato dagli inquirenti prevedeva l’utilizzo di cooperative o società cosiddette filtro, strutture create per fornire personale a basso costo aggirando obblighi fiscali e contributivi. La conseguenza, secondo gli investigatori, era duplice: sfruttamento dei dipendenti e distorsioni del mercato.
Le ricadute delle indagini
Parallelamente, numerosi gruppi coinvolti nelle indagini hanno scelto di chiudere il contenzioso versando risarcimenti ingenti, comprendenti gli importi contestati per frode fiscale e i contributi non versati. Tra i casi più rilevanti ancora in via di definizione figura quello di Amazon Italia Transport srl, destinataria nel luglio 2024 di un sequestro da circa 121 milioni.
Le operazioni milanesi nel settore della logistica, dei trasporti e della vigilanza hanno prodotto effetti di ampia portata: non solo sono stati recuperati complessivamente quasi un miliardo di euro, ma oltre 49mila lavoratori sono stati stabilizzati dalle aziende coinvolte, dopo anni trascorsi in condizioni di forte precarietà all’interno delle cosiddette società serbatoio.