"Se dovessimo dare un titolo di coda alla scorsa stagione export, diremmo che è stata irregolare per la maggior parte dei servizi. Ma quest’anno la situazione è diversa: sono già partite tutte le destinazioni per mele, susine e uva, con transit time più rapidi e collegamenti molto più efficienti". Lo dichiara a myfruit.it Massimo Delpozzo, chief sales officer di Nord Ovest, player internazionale nelle spedizioni e nella logistica.
Delpozzo aggiunge: "Sebbene non a pieno regime, il Canale di Suez è operativo, permettendo tempi di spedizione dimezzati: 20-25 giorni rispetto ai 40-45 via Capo di Buona Speranza. Un vantaggio decisivo per l’ortofrutta fresca, dove viaggi troppo lunghi rischiano di tradursi in contestazioni".
Export 2025: si parte con ottimismo
La stagione in corso si preannuncia positiva, grazie a servizi più regolari, che permettono una pianificazione efficace: "In Medio Oriente e Asia stiamo lavorando meglio dello scorso anno, con soddisfazione da parte di tutti. Chi sceglie Nord Ovest sceglie un servizio accurato: non ci limitiamo a trasportare merci da A a B, ma supportiamo il business".
Dollaro forte: un ostacolo, ma il prodotto italiano tiene
Non si segnalano problemi nemmeno nei collegamenti con USA e Centro America. Tuttavia, il tasso di cambio sfavorevole preoccupa: "Il dollaro penalizza l’export con un differenziale del 12-13 per cento - spiega Delpozzo - una pressione concreta sulla catena logistica. Ma il nostro prodotto, in particolare le mele, è eccellente quest'anno".
Secondo il manager, si tratta di uno dei migliori raccolti degli ultimi anni dal punto di vista qualitativo. E aggiunge: "La Turchia, nostro concorrente diretto, ha avuto problemi climatici, come le gelate. Questo apre spazio al prodotto italiano, e ci aspettiamo una buona stagione".
Quanto alla stagione del kiwi, quella delle varietà precoci è già partita e le altre seguiranno. Le tariffe sono stabili, i servizi affidabili:"Non prevediamo sorprese", conferma Delpozzo.
Nuovo magazzino per i 50 anni dell’azienda
Per celebrare i suoi primi 50 anni, Nord Ovest ha investito in un nuovo magazzino doganale, autorizzato allo stoccaggio di prodotti alimentari, anche surgelati e a temperatura controllata, come gli altri tre di cui è titolare. "Con questo investimento arriviamo a una capacità di 40.000 pedane, di cui 15.000 nel nuovo hub operativo da marzo-aprile 2026. Alcuni spazi sono già prenotati: un segnale incoraggiante".
Aggregazione e alleanze per crescere
"Le aziende partner stanno crescendo con noi - prosegue - Fare rete è premiante in termini di crescita e stabilità. Abbiamo chiuso il 2024 in modo ottimale e il 2025 sembra ancora più promettente. Crescere e reinvestire è la chiave per affrontare i momenti difficili e Nord Ovest ne è ben consapevole".
Dazi: "Fissare un numero e ripartire"
Sul tema dei dazi, Delpozzo è chiaro: "Il problema non è il dazio in sé, ma l’incertezza. Il “metti e togli” di Trump ha bloccato gli investimenti. Serve una linea chiara, anche con un dazio minimo: solo così si possono riavviare le negoziazioni".
Espandere i mercati? Sì, ma non sotto pressione
"Trovare nuovi mercati è facile a parole, ma difficile nei fatti. Non può essere solo una risposta a momenti di crisi: va fatto quando tutto funziona, per prepararsi ai prossimi cicli negativi. Ma il business è pigro, e serve tempo, motivazione, strategia".
L’America resta comunque un’opportunità: "Si tratta di un mercato consumista, che compra tanto e produce poco. Per invertire la rotta servono politiche industriali serie, servono investimenti mirati. Per quanto riguarda l'Italia - conclude - finché ci sarà domanda di prodotti unici, a mio avviso l'export non si fermerà. Anche un dazio ragionevole non fermerà le vendite".