Coworking Bestack

06 dicembre 2025

Lo shopping visivo della Gen Z rivoluziona la filiera

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"La Generazione Z compra con gli occhi: scatta, guarda, desidera. Questo cambiamento, nato nella moda e amplificato dai social, sta rivoluzionando anche l'ortofrutta, dove il packaging diventa narrazione e identità". Lo scrive Meri Desideri sull'ultimo Notiziario Bestack. Infatti, "per la Gen Z non c'è separazione tra prodotto e racconto: vuole vedere, riconoscere e scegliere in un unico movimento fluido".

Dallo scroll al carrello

Tutto parte da un'immagine: un reel su TikTok, una foto Instagram, un creator che apre una arancia come gesto poetico. “La qualità per loro è legata alla visibilità: se un prodotto è riconoscibile nel linguaggio social, merita attenzione”, osserva Desideri citando la campagna Harvesting Happiness di Spettacoli alla Frutta. L'acquisto visivo, evidente nella moda, abbraccia così sempre più anche frutta e verdura.

L'AI come personal shopper

A questa rivoluzione guidata dagli occhi, poi, se ne affianca un'altra: quella dell'intelligenza artificiale (IA), che traduce l'ispirazione in scelta

I giovani usano l'IA per confrontare, suggerire, individuare cosa potrebbe piacere. “Nel food potrebbe accadere lo stesso: fotografi un frutto, l'app ti mostra dove trovarlo”, suggerisce Desideri. Per il packaging ortofrutticolo, in particolare, significa essere leggibile, riconoscibile, trasparente, raccontando sostenibilità con autenticità.

Negozi fisici e Gen Z

La Gen Z non abbandona il negozio fisico (vuole toccare i prodotti), ma cerca spazi narrativi. E qui l'imballaggio può eccellere: personalizzabile, autentico, sostenibile

“Non è più solo trasporto, diventa scena, valore estetico, linguaggio visivo”, prosegue l'autrice citando il ventennale Bestack Identity

Gli influencer del gusto, in effetti, non riguardano più solo la cucina o i ristoranti, ma - in senso generale - amplificano i dettagli, trasformano uno scatto in un trend virale. Basta pensare a come sono diventati trendy l'ordine di una cassetta o la grafica di un imballaggio.


Impulso e responsabilità

Attenzione però, l'impulso convive con una crescente responsabilità. Insomma, bello sì, ma coerente con i propri valori: provenienza chiara, filiera etica, materiali riciclabili, impatto ridotto. E, in questa logica, l'ortofrutta ha già un vantaggio, perché è percepita come "categoria naturale, buona". 

“La Gen Z ci insegna a guardare meglio e a capire che ogni scelta parte da una immagine che suscita emozione. In un mondo che corre veloce, ciò che resta è ciò che parla con sincerità”, conclude Meri Desideri. Per la filiera, il packaging diventa dunque il primo contatto con il consumatore più giovane.

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