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06 novembre 2025

L’agrumicoltura che verrà sarà sostenibile, con Irritec

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Una filiera agrumicola sostenibile nasce dall’integrazione tra ricerca scientifica, innovazione tecnologica . È questo il messaggio emerso durante il convegno Opportunità per una filiera agrumicola sostenibile, tenutosi all’Orto Botanico di Radicepura a Giarre (Catania) e organizzato da Agromillora e Coldiretti Sicilia insieme a Irritec e al suo centro di formazione Irritec Academy, con il sostegno dell’Università di Catania, di Piante Faro, CAI e New Holland Agriculture.

I temi 

L’incontro ha riunito rappresentanti del mondo produttivo, scientifico e istituzionale, con l’obiettivo di analizzare le sfide future del comparto agrumicolo, dal miglioramento varietale alla gestione efficiente delle risorse idriche, fino all’evoluzione delle tecniche colturali e alla transizione sostenibile.

Dopo i saluti istituzionali, tra cui quelli del presidente di Irritec Carmelo Giuffrè e del padrone di casa Mario Faro, ceo di Radicepura e Piante Faro, si è aperto un dialogo a più voci sulle sfide e le opportunità della filiera agrumicola sostenibile.

Il presidente di Irritec Carmelo Giuffrè
Gli interventi che si sono susseguiti nel corso della giornata hanno messo in evidenza come il futuro dell’agrumicoltura italiana dipenda dalla capacità di innovare attraverso un processo collettivo basato su ricerca scientifica, dialogo di filiera, uso sostenibile delle risorse e formazione continua, mantenendo salda l’identità territoriale e la qualità che distinguono il made in Italy agricolo nel mondo. Anche i Consorzi di tutela delle produzioni agrumicole certificate della Sicilia hanno condiviso riflessioni, ciascuno dal proprio punto di vista, sulle prospettive di sviluppo di un comparto che rappresenta il fiore all’occhiello dell’agricoltura regionale.

Il contributo di Irritec per la sostenibilità 

In questo contesto, Irritec ha confermato il proprio ruolo di primo piano come partner tecnico per un’agrumicoltura più efficiente e sostenibile, investendo in soluzioni digitali per l’irrigazione intelligente e in sistemi integrati di gestione idrica e nutrizionale in grado di supportare gli agrumicoltori nel migliorare performance agronomiche e sostenibilità ambientale. 

Giulia Giuffrè, chief sustainability officer e membro del consiglio di amministrazione di Irritec, nel suo intervento ha sottolineato come la sostenibilità sia oggi una condizione imprescindibile per rispondere alla crescente domanda alimentare mondiale senza compromettere le risorse naturali.

Ridurre gli sprechi idrici e le emissioni sono obiettivi che Irritec persegue da sempre. Con le nostre tecnologie di irrigazione a goccia riusciamo a ridurre fino al 30% il consumo di fertilizzanti e ad ottenere un risparmio d’acqua di circa il 20% rispetto al tradizionale metodo ad aspersione. Oggi lavoriamo anche sull’innovazione dei materiali, oltre il 50% delle nostre linee produttive utilizza plastica rigenerata o proveniente da fonti non fossili. È una vera evoluzione circolare. Ma per rendere questi modelli efficaci serve una filiera coesa e un consumatore consapevole: la sostenibilità si costruisce insieme, dal campo al carrello”.

Il ruolo della ricerca scientifica con l'università di Catania 

Sul tema dell’innovazione è intervenuta anche Alessandra Gentile, ordinario all’Università degli Studi di Catania, che ha evidenziato il ruolo della ricerca scientifica e del miglioramento varietale come strumenti per garantire la sostenibilità e la competitività del comparto. “L’agrumicoltura italiana è un unicum mondiale, espressione di paesaggio, identità e filiera produttiva. Per tutelarla servono conoscenze aggiornate, dati affidabili e innovazione genetica. Tecniche come le Tea permettono di rendere gli agrumi più resistenti a patogeni senza alterarne le caratteristiche originarie. L’acqua resta poi il tema centrale: portinnesti efficienti, tecniche irrigue evolute e una gestione condivisa sono essenziali”, ha concluso Gentile.

Gli interventi di Rutigliano e Prandini 

Nel suo intervento Giuseppe Rutigliano, project manager di Agromillora Iberia, ha offerto una visione evolutiva del modello produttivo agrumicolo parlando della necessità di fare scelte coraggiose per il settore

“C’è bisogno di cambiamento, una scelta difficile ma inevitabile. Come già avvenuto in altri settori, anche gli agrumi devono passare da impianti tradizionali a sistemi bidimensionali a parete, più sostenibili e gestibili. Un approccio che consente di ridurre i costi di manodopera, introdurre meccanizzazione, integrare robotica e pratiche sostenibili. Non è un rischio, ma un’opportunità per il futuro dell’agrumicoltura”.

Per Ettore Prandini, presidente nazionale Coldiretti, la sfida per il futuro dell’agricoltura italiana risiede nella capacità di coniugare innovazione tecnologica, efficienza delle reti e valorizzazione del territorio. Dobbiamo continuare ad avere una visione che ci consenta di aumentare la capacità produttiva, puntando su ricerca e innovazione. Serve anche un impegno concreto delle istituzioni per modernizzare le infrastrutture irrigue: i bacini di accumulo sono utili, ma senza una rete efficiente l’acqua non arriva alle aziende. Solo collaborando e investendo in tecnologia potremo garantire produttività, qualità e redditività alla nostra agrumicoltura”.

Dialogo con gli agricoltori 

Ma non si può parlare di evoluzione tecnica se non si dialoga con gli agricoltori. “Negli ultimi dieci anni, Irritec ha condotto studi su irrigazione deficitaria, acque non convenzionali, subirrigazione e dispositivi di supporto decisionale, in collaborazione con le università italiane e internazionali – ha affermato Giuseppe Giardina, responsabile sperimentazione e formazione agronomica  di Irritec - I risultati ci hanno permesso di sviluppare soluzioni concrete: ali gocciolanti batteriostatiche, fertirrigatori e sistemi decisionali digitali che aiutano l’agricoltore a ottimizzare produzione, qualità e risparmio idrico”. 


Fonte: Irritec

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