Logistica e Trasporti

01 dicembre 2025

Interscambio pallet, che cosa cambia con la nuova norma

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Novità nell'interscambio dei pallet. L’approvazione definitiva da parte della Camera del disegno di legge semplificazioni AC 2655 introduce per la prima volta in Italia un quadro regolatorio chiaro sull’interscambio dei pallet, riformando in modo organico gli articoli 17-bis e 17-ter del DL 21/2022

Che cosa cambia?

La riforma definisce un sistema più strutturato per la gestione dei pallet standardizzati, con l’obiettivo dichiarato di rendere più trasparente, uniforme e verificabile il processo di scambio lungo la filiera logistica.
La disciplina contenuta nell’articolo 2 del provvedimento chiude un percorso avviato tre anni fa, considerato cruciale per l’efficienza dell’intero settore e per la sostenibilità ambientale del sistema.

La nuova normativa stabilisce il diritto del proprietario a ottenere la restituzione del pallet conforme oppure, in alternativa, un controvalore economico tramite un sistema di buoni rappresentativi, pensato per ridurre contestazioni e prevenire la creazione di circuiti paralleli. 

I danni della mancata regolamentazione

L’assenza di regole uniformi, infatti, aveva alimentato prassi difformi, tra cui la trattenuta unilaterale dei pallet da parte di alcuni operatori della distribuzione anche in caso di non conformità lieve, con ricadute economiche significative. Secondo le stime di Assologistica, i danni ammontavano a circa 700 milioni di euro l’anno in un mercato in cui circolano più di 400 milioni di pallet Epal per un valore complessivo stimato in 4,4 miliardi di euro.

I benefici

Gli effetti sulla filiera potrebbero emergere in tempi rapidi: Assologistica stima un calo del fabbisogno di reintegro dei pallet pari al 30%, con un risparmio minimo di 70 milioni di euro l’anno. Benefici attesi anche sul fronte ambientale, grazie al maggiore recupero degli imballaggi in legno e alla riduzione del consumo di materia prima, in linea con gli obiettivi di economia circolare. 

Parallelamente, le associazioni della filiera hanno completato la redazione delle linee guida operative che accompagneranno l’attuazione della norma, fornendo alle imprese un quadro uniforme per la gestione degli scambi.

Assologistica: “Un traguardo costruito insieme alla filiera”

Secondo quanto comunicato da Assologistica nei giorni scorsi, il traguardo raggiunto rappresenta il frutto di un lavoro collettivo portato avanti negli ultimi tre anni. L'associazione ha evidenziato come il risultato sia stato possibile grazie al contributo degli associati e al lavoro del gruppo dedicato ai pallet, nonché al coinvolgimento delle principali organizzazioni di settore: Confindustria, Federalimentare, Federdistribuzione, FederlegnoArredo, Unionfood, Consorzio Rilegno e Consorzio Servizi Legno Sughero.

Il confronto strutturato con il ministero delle Imprese e con il ministero della pubblica amministrazione ha consentito di definire un impianto normativo condiviso, pensato per portare benefici concreti al sistema logistico nazionale.

Assologistica ha anche sottolineato che la disciplina approvata non solo contribuisce a ridurre i costi generati da prassi non uniformi, ma rafforza anche la sostenibilità del settore, grazie alla circolazione più efficiente dei pallet recuperati e al corretto trattamento di quelli non più idonei. L’associazione esprime soddisfazione per una norma che rappresenta, a suo giudizio, un passo avanti decisivo verso una logistica più trasparente, sostenibile e collaborativa.

Fiap: “Evitare che le responsabilità ricadano sull’autotrasporto”

Più cauta la posizione di Fiap, che richiama l’attenzione sui potenziali rischi operativi della nuova disciplina. “Come già accaduto in passato – ha dichiarato il segretario generale Alessandro Peron – l’assenza di un confronto preliminare con tutti gli attori del settore rischia di generare nuovi contenziosi e di scaricare responsabilità proprio sull’anello più debole, le imprese di autotrasporto. Per questo riteniamo indispensabile un chiarimento del Mit, condiviso e ufficiale”.

Fiap richiama il principio stabilito dall’art. 127 del DM 20 settembre 2008, secondo il quale la gestione dei pallet non rientra nel contenuto naturale del contratto di trasporto e diventa obbligo del vettore solo se previsto da un accordo specifico e remunerato. Anche in quel caso, il trasportatore non è responsabile della quantità o qualità dei pallet restituiti dal destinatario, trattandosi di attività che non può controllare.
“Questo principio – ha proseguito Peron – non può essere messo in discussione e va garantito in modo esplicito anche nell’applicazione della nuova disciplina. Coinvolgeremo le altre associazioni del settore per presentare una richiesta ufficiale al Ministero, così da evitare interpretazioni difformi che potrebbero creare squilibri e tensioni operative nell’intera filiera”.

Fiap ricorda inoltre che in molti Paesi europei i pallet sono considerati beni da vendere o acquistare, un approccio che riduce drasticamente dispute e responsabilità incrociate. Al contrario, l’eccesso di obblighi normativi rischia di lasciare “il cerino in mano” alle imprese di autotrasporto, esponendole a responsabilità non gestibili.

Trasporto e logistica sono un asset unico per la competitività del Paese – ha concluso Peron – Le norme devono semplificare, creare valore e tutelare gli operatori, non complicare processi già resi difficili dalla pressione dei mercati. È necessario un confronto costruttivo tra tutte le parti della filiera e un chiarimento istituzionale che metta al riparo da future criticità”.

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