19 novembre 2015

Furti nel retail. In Italia valgono quasi 3 miliardi

65

Furti nel retail, da parte di clienti, dipendenti, ma anche frodi da parte dei fornitori errori amministrativi. La somma di tutti questi fattori genera perdite per gli esercenti italiani pari a 2,95 miliardi di euro, l’1,01% del fatturato del retail, un dato inferiore rispetto alla media mondiale che è del l’1,23%.

A condurre l'analisi è stato il “Barometro Mondiale dei Furti nel Retail”, edizione 2015, promosso da un fondo indipendente di Checkpoint Systems e condotto nel 2014-2015 da The Smart Cube, in collaborazione con Enrie Deyle, analista della prevenzione delle perdite nel retail.

Per giungere a queste conclusioni, tra interviste scritte e telefoniche, sono stati contattati 203 retailer di 24 Paesi, che insieme rappresentano oltre 113.000 punti vendita con un volume di vendite pari a 750,68 miliardi di euro nel 2014-2015. In questa particolare classifica, in cima, con la percentuale di differenze inventariali più alte, troviamo il Messico (1,68%), poi i Paesi Bassi (1,48%) e la Finlandia (1,38%). In basso, con minor problemi di furti, Norvegia (0,75%), Svizzera (0,76%) e Francia (0,81%). L’Italia si posiziona all’8° posto nel mondo: il nostro paese investe in prevenzione contro questo problema poco più dell’1% delle vendite e lo fa implementando sistemi EAS (sorveglianza elettronica degli articoli)  ma anche con personale di sicurezza e videosorveglianza a circuito chiuso CCTV.

Le categorie merceologiche più rubate in Italia? Alimentare, soprattutto vini e liquori, ma anche formaggio e carne fresca; Fashion con accessori moda, calzature ed abbigliamento sportivo; Health & Beauty (lamette, cosmetici e profumi); Hi-Tech (accessori per cellulari, iPhone, smartphone, iPad e tablet) e, infine, il Brico (attrezzi elettrici, batterie e cavi).

Potrebbe interessarti anche