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04 marzo 2025

Frutti tropicali, la Sicilia sempre più presente

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Cambiano le abitudini alimentari, i gusti del consumatore, le esigenze di mercato, ovviamente, anche il clima. E accade così che la Sicilia, terra di arance e limoni, si sta riscoprendo habitat ideale per i frutti tropicali. 

La produzione è ancora limitata rispetto alle richieste, ma le esperienze e le risposte del mercato parlano di un mercato dalle grandi potenzialità che i produttori non sono intenzionati a lasciarsi sfuggire. Ne ha scritto recentemente anche Claudio Del Frate sul Corriere della Sera che descrive la Sicilia come "il principale giardino europeo per la produzione di frutta tropicale".

La scarsità di risorse idriche, gli inverni troppo miti e le estati troppo calde hanno messo in difficoltà le colture tradizionali. Di contro, come riferisce il quotidiano, i terreni dedicati a prodotti tropicali stanno crescendo a ritmo esponenziale. Ne è un esempio anche la cittadina di Balestrate, nel palermitano, dove almeno 15 aziende agricole sono passate dalla produzione di agrumi a quella di mango. La raccolta, che avviene nel mese di settembre, è diventata anche l'occasione per la programmazione di un evento dedicato. 

L'avocado

In realtà, i frutti tropicali non sono una novità assoluta sull'isola. L'avocado, per esempio, è presente sull'isola da decenni: prima veniva usato a scopo ornamentale e, solo in un secondo momento, è stato preso in considerazione l'uso alimentare. 

Il Corriere della sera ha intervistato il produttore Mario Faro, la cui azienda, sita tra Acireale e Taormina (in provincia di Catania), è passata dall'essere la più grande azienda europea per piante da ornamento al maggior produttore di avocado in Sicilia. Una svolta, avvenuta in pochissimo tempo, incoraggiata anche dalle difficoltà legate alle alte temperature e dalle presenza di alcuni parassiti che hanno ucciso sia le palme da giardino che i limoni. 

A contribuire alla scelta anche gli studi della facoltà di Agraria dell'Università di Palermo che, già da tempo, indicavano i suoli siciliani come favorevoli a questo tipo di colture. E, ovviamente, la consapevolezza che la domanda stava crescendo. 

Sono bastati poco più di cinque anni affinché Faro si conquistasse il proprio posto nel mercato. Come riporta il Corriere della Sera, l'azienda dedica all'avocado circa 50 ettari ma ha già in programma di raddoppiare la superficie nel breve periodo. 

Il mango

Non diverso il contesto in cui si sta sviluppando la produzione di mango. Ne è esempio, la scelta di Maurizio Arcuri che, davanti a limoni in sofferenza e scarsa redditività, ha preferito optare per il nuovo frutto. Il suo reddito ne ha giovato: "Una cassetta di limoni - spiega al Corriere della Sera - oggi vale cinque euro, una di manghi, di uguale peso, dieci volte tanto". Da Balestrate, i suoi prodotti raggiungono tutta Italia e sono presenti anche in Germania e Gran Bretagna.

Lo studio dei possibili sviluppi delle colture tropicali in Sicilia è sotto osservazione già dagli anni '80. Per Vittorio Farina, docente della facoltà di Agraria dell’Università di Palermo e coordinatore del gruppo di lavoro sui frutti tropicali e subtropicali, l'isola è un connubio ideale di clima e suolo. Diversi anche i punti di forza: dalla vicinanza al minor uso di pesticidi. 

Non mancano tuttavia i rischi, soprattutto legati all'aumento delle temperature estive. Se le gelate invernali ormai sono rare, il caldo torrido potrebbe rappresentare un problema anche per i frutti tropicali. Ecco anche perché se è vero che la coltura si sviluppa bene all'isola, non è detto che qualsiasi areale sia adatto. Il potenziamento del comparto sull'isola dovrà pertanto seguire precise logiche d programmazione.


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