Frutta a guscio ed essiccata

30 settembre 2025

Frutta secca e legumi: tra gelate, dazi e Mercosur

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Da inizio settembre si stanno lavorando le castagne ma è già tempo di organizzarsi per le festività di Natale e fine anno quando si arriva, nonostante l'aumento costante di consumi negli altri mesi, al punto più alto di vendite della frutta secca. Incideranno i dazi? Come stanno variando le quotazioni a causa delle forti gelate in Paesi di primo piano come la Turchia? Domande a cui ha risposto Emanuele Rovetta, titolare dell'azienda piemontese Exica, che oltre nel punto vendita, una vera e propria boutique, opera nei mercati all'ingrosso nazionali. A iniziare dal Caat di Torino.

E' tempo di castagne

Già dall'inizio di settembre c'è un gran lavoro sulle castagne: "Ci stiamo concentrando su quelle italiane: abbiamo iniziato la campagna da due settimane, con ottima qualità e buona quantità, soprattutto da Cuneo". Un buon prodotto che dovrebbe diventare più attraente con il calo delle temperature e l'ingresso vero e proprio, ovvero climatico, dell'autunno.

Lo scenario attuale per le nocciole?

"Le nocciole nazionali e quelle provenienti dalla Turchia soffrono l'ormai noto calo di produzione e anche della qualità. Quelle nuove dell'Oregon non arriveranno sicuramente pima di novembre, ma c'è ancora prodotto dell'anno scorso e con prezzi stabili. Insomma nel continente euroasiatico la produzione è scarsa e la qualità non è altissima. Questo rende difficile soddisfare la domanda, soprattutto per chi cerca standard elevati".

Situazione noci e pistacchi?

"Distribuiamo prevalentemente noci francesi, quest'anno si registra una buona produzione ma margini più contenuti a causa dei calibri più piccoli: il 75/80% della produzione  è sotto il calibro 32, con solo il 15% sopra. Speriamo in prezzi ben centrati per valorizzare anche la merce più piccola, che comunque registra una buona qualità. Il prodotto californiano conferma la sua stabilità per quanto riguarda la qualità". Per quanto riguarda i pistacchi? "Siamo verso la chiusura della stagione per i pistacchi americani. Il nuovo raccolto, previsto per dicembre, dovrebbe arrivare con un ribasso di prezzo".

A Natale non possono mancare i datteri, ci sono ripercussioni visti i conflitti politici? 

Al Medjoul prodotto in Israele è riconosciuta l'eccellenza grazie a forti investimenti tecnologici che permettono di ottimizzare la qualità, ma si registra una crescente avversione verso i prodotti israeliani. Molti clienti chiedono alternative, ma è difficile trovare datteri della stessa qualità e fascia di prezzo. Noi continuiamo a credere nel prodotto israeliano e lo acquistiamo. Esistono anche datteri da Sudafrica, Marocco, Egitto e Libia, ma la qualità è inferiore. Il Sudafrica è anche più costoso e non della stessa qualità.  Ci sono segnali di crescita nella produzione di datteri Medjoul sia in Marocco che in Egitto dove stanno aumentando la produzione. Vedremo se riusciranno a colmare il gap qualitativo". 

Emanuele  è il primo a sinistra, al centro il padre Vittorio e poi a destra il fratello Edoardo

Le albicocche sembrano essere un prodotto critico quest’anno. "Assolutamente. I prezzi sono folli, si parla di cifre intorno ai 10 euro al chilo per l’importazione. Le gelate primaverili hanno inciso sui raccolti. In Turchia, ma i prezzi abitualmente oscillano e la situazione è ancora in evoluzione".

Sul fronte dei dazi, ci sono novità?

"Al momento non si leggono conseguenze sulle quotazioni, può rilevarsi  interessante, invece, l’apertura al Mercosur. Per esempio l’Argentina è un grande produttore di legumi secchi, ma attualmente paga dazi fino al 20%. Con una riduzione collaborare con loro potrebbe diventare vantaggioso. Pensiamo alle lenticchie. Le canadesi restano un riferimento, ma anche l’Argentina ha buon prodotto, simile a quello del Canada, ma costano di più, a causa delle politiche doganali. Un altro esempio sono le noci provenienti da Argentina e Cile. Sulle seconde non ci sono dazi, mentre le prime pagano dazi di circa il 4/5%. C'è quindi un vantaggio competitivo di un Paese rispetto ad un altro". 

Il futuro sarà cinese? 

"La Cina non è ancora competitiva su molti articoli, ma abbiamo notato un’invasione di noci sgusciate cinesi, quando è aumentata la quotazione del prodotto del Sud America. Ma sono un grande Paese e sicuramente ci saranno novità in futuro". 

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