Salute e benessere

30 maggio 2025

Frutta e verdura alla base della nuova piramide alimentare

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Che la dieta mediterranea sia ricca di benefici per la salute è già ben noto. Come anche che tra il dire e il fare c’è una bella differenza. E infatti, a 15 anni dal riconoscimento di questo particolare stile alimentare come Patrimonio culturale immateriale Unesco, la Società italiana di nutrizione umana ha sentito la necessità di tornare sull’argomento per ribadire il ruolo fondamentale che può avere per la salute presente e futura. 

In occasione del 45esimo congresso nazionale che si chiude oggi a Salerno, la società propone anche una nuova versione grafica della piramide alimentare con l’obiettivo di mettere ancora più in evidenza quale sia lo stile alimentare corretto, quello che garantisce un maggior benessere al corpo e può contribuire a tenere lontane alcune malattie croniche, valorizzando le tradizioni e senza dimenticare gli aspetti di sostenibilità.

Il consumo di frutta e verdura fra i giovani

A rendere necessaria la rivisitazione sono i dati raccolti attraverso diverse ricerche che fotografano una situazione attuale in cui il consumo di frutta e verdura nell'alimentazione quotidiana è minore di quanto dovrebbe. Una scarsa attenzione che riguarda soprattutto i più giovani che, di contro, mostrano una preferenza verso cibi elaborati e bevande zuccherate. 

Uno studio ha indagato quanto l'alimentazione dei popoli di diversi paesi sia davvero aderente alla dieta mediterranea. I risultati non sono confortanti. In Italia, il 9% di bambini e adolescenti ha dichiarato di non mangiare mai verdure e il 7% ha detto lo stesso della frutta

Una condizione che può portare a carenze nutrizionali e che desta notevoli preoccupazioni per le ripercussioni che potrebbe avere sulla loro salute futura. Uno stile alimentare dove frutta e verdura sono parte della quotidianità fin dall'infanzia porta infatti benefici sia nell'immediato che a lungo termine. 

Uno studio ha indagato anche le abitudini di più di 2.000 studenti universitari italiani evidenziando un’aderenza di circa il 72% alla dieta mediterranea. Trend confermati anche da un’indagine che ha coinvolto più di 800 italiani, raggiungendo una percentuale dell’80,4%. Se alcuni alimenti tradizionali, come l’olio d'oliva, mantengono una buona presenta nella dieta quotidiana, frutta e verdura tendono a calare. 

La nuova piramide alimentare (©️ Società Italiana di Nutrizione Umana, 2025)

I fattori che incidono sul consumo

Gli studi hanno anche evidenziato gli aspetti a cui è correlata un'alimentazione con maggiore presenta di alimenti di origine vegetale. Tra questi c'è la giovane età, anche se a partire dai 12 anni la situazione inizia a peggiorare. Il consumo di frutta e verdura è legato inoltre allo svolgimento di attività fisica, a una durata del sonno adeguata, al reddito familiare e all'istruzione dei genitori. Incidono positivamente sia l'abitudine di fare colazione che la condivisione dei pasti, con la famiglia o a scuola. 

Al contrario, tra i fattori correlati a una minore aderenza alla dieta mediterranea, si evidenziano il mancato coinvolgimento nell'acquisto e nella preparazione dei cibi, la difficoltà e il tempo necessario alla loro preparazione. Alla minore aderenza si associa anche l'obesità. 

Come ha spiegato, la presidente Anna Tagliabue, “è ampiamente dimostrato che una maggiore aderenza alla dieta mediterranea è associata a numerosi benefici per la salute, in primis la riduzione della mortalità e la prevenzione di malattie croniche non trasmissibili, come malattie cardiovascolari, diabete, cancro e malattie neurodegenerative. Nonostante ciò, assistiamo ad una scarsa adesione ai principi della dieta mediterranea, soprattutto tra le giovani generazioni”.

Da qui la necessità di rivedere anche la piramide alimentare relegando a un consumo settimanale limitato le proteine animali, compresi pesce e carni bianche, e formaggi, e sottolineando la necessità di un consumo giornaliero di verdura, frutta e frutta secca.

Solo occasionale il consumo di carene rossa e zuccheri aggiunti. Tutto l'approccio è orientato verso la sostenibilità. L’aggiornamento è stato realizzato sulla base di una serie di dati e documenti scientifici come il documento Fao-Oms sulle diete sane e sostenibili, le linee guida per una sana alimentazione italiana redatte dal Crea e i livelli di assunzione di riferimento di nutrienti per la popolazione italiana (Sinu, Larn - V revisione).


Fonte: Sinu

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