16 novembre 2023

Freschissimi, lo zoccolo duro del carrello degli italiani

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Non solo il prezzo. I consumatori guardano anche alla qualità di quello che mettono nel carrello”. Così Marco Pellizzoni, direttore commerciale di Consumer Panel Italy GfK, ha aperto i lavori dell’incontro “Freschissimi: un comparto strategico per la spesa degli italiani che si è tenuto stamattina in streaming, teso a fornire alle aziende spunti per impostare il futuro.

“In Consumer Panel lavoriamo per monitorare i comportamenti di acquisto di largo consumo delle famiglie italiane e i cambiamenti che portano all’affermarsi di nuovi trend”, ha ricordato Pellizzoni.

Il bio soffre, ma tiene

A non mancare nel carrello degli italiani, in tema di freschissimi, sono i prodotti legati al benessere della salute: “Negli ultimi tempi i prodotti biologici soffrono un po’, ma restano comunque a livelli altissimi – ha commentato Pellizzoni – Il 94% delle famiglie li acquista almeno una volta all’anno e spende mediamente 64 euro ogni 12 mesi per queste referenze”.

“A settembre 2022 abbiamo osservato un calo degli eco-attivi, di coloro cioè che fanno della attenzione all’ambiente un criterio per gli acquisti giornalieri – ha riferito il direttore commerciale – Nel corso di quest’anno, invece, nonostante l’inflazione e la crisi dei consumi, osserviamo un ritorno alla sostenibilità“.

A proposito di sostenibilità, non è la plastica a destare ansia negli italiani: “Preoccupano di più i cambiamenti climatici”, ha argomentato Pellizzoni.

Il fresco è uno zoccolo duro

“I volumi che fa il fresco non li fa nessun’altra categoria – ha poi proseguito – In particolare, solo i prodotti a peso variabile equivalgono al 30% del carrello. Questi ultimi, insieme a quelli a peso fisso, sono dunque la categoria più importante della Gdo”.

Il manager ha dunque evidenziato come i freschissimi siano l’area di maggior traffico dei punti di vendita e come il consumatore abbia reso la multicanalità una regola.

“I freschissimi sono acquistati ovunque, negli iper, nei super, nel libero servizio, nei mercati e nei negozi specializzati – ha spiegato – Anche i discount guadagnano terreno, poiché l’offerta di prodotti a peso variabile è sempre più ampia “.

Focus sull’ortofrutta

Quanto a frutta e verdura, gli acquisti sono sempre più rari dai fruttivendoli, mentre aumenta la penetrazione dei discount. Tengono le vendite online con gli operatori che non hanno un negozio fisico (un esempio per tutti Cortilia), mentre è sempre meno frequente la spesa di prodotti ortofrutticoli sulle piattaforme e-commerce della Gdo: “Il 41% delle famiglie – ha ricordato Pellizzoni – fa comunque almeno una spesa online all’anno”.

“I prodotti ortofrutticoli biologici faticano a crescere – ha poi aggiunto Pellizzoni – Ma si sono comunque imposti nei carrelli degli italiani. Il 47% dei consumatori acquista, almeno una volta all’anno, frutta e verdura coltivata con metodo biologico”.

Se il bio è fermo, crescono invece gli ortofrutticoli con Denominazione di origine, soprattutto la frutta.

“Notiamo un’importante crescita di questi prodotti, segno dell’attenzione del consumatore alla qualità – ha concluso Marco Pellizzoni – D’altro canto la carne e l’ortofrutta sono le categorie più importanti per fidelizzare il consumatore all’insegna“.

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