Ingrosso

14 ottobre 2025

Dai mercati: tempo di ortaggi dal sud, prezzi sostenuti

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Al Nord si chiudono le produzioni di molto ortaggi e cresce l'arrivo di prodotto siciliano e da fondi. Dalle zucchine - in media su 1,50 euro e in alcuni mercati sui 2 euro - ai pomodori. Le uve si vendono, ma non troppo quindi c'è buona disponibilità di prodotto nei mercati ma i prezzi tengono. Soprattutto per le varietà senza semi. Per le fragole è tempo di origine veronese. Il listino esotico vede la presenza di più  mercati del mango siciliano

A Verona il passaggio dalle produzioni locali a quelle del meridione, prezzi di zucchine e pomodori 

 "A ottobre il mercato ortofrutticolo di Verona mostra segnali di miglioramento rispetto a settembre, soprattutto in termini di disponibilità". Parole di Andrea Bonizzi, responsabile listino prezzi e qualità di Verona Mercato, che sottolinea come la produzione locale sta rallentando, e il mercato si sta orientando verso gli arrivi dal centro e sud Italia.

Sul fronte ortaggi, la produzione locale di pomodori è in fase calante, mentre le zucchine hanno difficoltà a tenere la qualità e mostrano una forbice ampia di prezzo: "dallo zuccone locale a 0,80 euro, alla padellina  tra 2,30 e 2,50 euro. La media per il calibro medio per prima categoria si attesta a 1,50 euro, mentre i nuovi arrivi da Sicilia e Fondi si posizionano rispettivamente a 1,70 e 1,80 euro, con qualità migliore".

Per quanto riguarda i pomodori locali: "Abbiamo il peretto insalataro oblungo che si vende tra 1 e 1,20 euro.  Gli altri pomodori: grappolo a 1,50 euro, l'origine olandese a 1,70 euro, Ciliegino da 3 chili quota tra 1,80 e 2 euro, datterino da 3 chili tra 1,70 e 2 euro, con l’extra siciliano che può superare queste cifre. Il Cuore di Bue si muove su una fascia ampia: da 1,50 fino a 3 euro, con prodotti di marca provenienti dal Belgio e dai Paesi Bassi".

Melanzane e cetrioli tra Nord e Sud 

"Le melanzane locali ovali si attestano tra 0,80 e 1 euro. I cetrioli si mantengono intorno all’euro, con padelle siciliane tra 1,10 e 1,20 euro. L’insalata gentile locale, che inizia a sostituire altri ortaggi, presenta prezzi medi sui 0,80  euro per padelle da 6 pezzi, con l’extra che può salire a 1 euro".

E' tempo di fragole veronesi, le quotazioni dei fichidindia

Tra i prodotti di stagione, le fragole locali si mantengono tra i 4 e i 5 euro il chilo, con disponibilità in padelle almeno fino a fine ottobre e inizio novembre. Dal Trentino arrivano ancora fragole a 5–5,50 euro il chilo. I fichidindia, vedono il passaggio dal primo fiore ai bastardoni e partono da 1,20 euro a cestino e raggiungono i 2 euro per le padelle da 14 pezzi.

Castagne fino a 5 euro per i calibri più grandi, cachi fino a 2,50 euro

Le castagne vedono una predominanza di prodotto nazionale, con l’ingresso anche di varietà locali come quelle della montagna veronese. I calibri piccoli da 80–85 si attestano sui 3,30 euro, mentre quelli da 50–55  toccano i 5 euro, provenienti da Campania e Piemonte. I marroni locali, sono le prime quote e si vendono a 5 euro, soprattutto da San Mauro di Saline e San Zeno di Montagna e tutta la Lessinia. Per i cachi locali, il caco ragno lavorato in padella si presenta a 1,30 euro per 24 pezzi e a 2,50 euro il chilo per le padelle da 15. 

Uva a 1,50, la senza semi a 2,50 

"C'è buona disponibilità di uve, i prezzi tengono: la bianca Italia quota 1,50 euro il chilo, la Pizzutella oscilla tra 1,50 e 2 euro per l’extra, mentre le varietà senza semi superano i 2 euro, arrivando fino a 2,50 euro. Quote minori per la nera Palmieri e l’uva fragola, si tratta di prodotto locale, che soddisfano una domanda di nicchia".

Clementine italiane di calibro grande sopra i 2 euro 

"Il Miyagawa è in fase di chiusura, con prezzi a 1,20 euro per il calibro 1 e 2 euro per il 2X in padella. Iniziano le clementine lavorate con foglia - spiega l'esperto del mercato -  da 1,30 a 1,40 euro per il calibro 4, mentre il calibro 2 supera i 2 euro, con provenienza da Puglia e Calabria".

Melone giallo, zucche e primi carciofi

Il melone giallo siciliano, in cartoni da sei, mostra scarso interesse, con quotazioni tra 0,70 e 0,80 euro. In attesa di quelle di Halloween c'è una ampia offerta per le zucche: "la Delica locale si vende a 1 euro 6 pezzi, la  Butternut  quota 0,60 euro e la  Hokkaido  0,80 euro.

In alcuni mercati approdano le prime quote di carciofi. Il violetto senza spine  pugliese quota  0,90 euro a Firenze, 0,85 a Torino, 0,80 a Roma. Nel mercato di Cagliari il tema sardo extra può superare 1,10 euro il chilo, stesso prezzo di Firenze. Si tengono sostenuti i prezzi dei cavolfiori bianchi vicini ai 2 euro, il romanesco può toccare i 2,80 euro. Quotazione che può raggiungere anche il broccolo. 

Il listino esotico: mango siciliano su tanti mercati 

Nei mercati ortofrutticoli all’ingrosso italiani, i frutti esotici continuano a mostrare una vivacità interessante, con il mango in primo piano grazie alla presenza del prodotto siciliano, che si distingue per qualità e freschezza. Le quotazioni sono buone e si muovono tra i 5,50 e i 7,50 euro il chilo, con punte più alte in piazze come Padova, dove si arriva fino a 7,80 euro il chilo. 

A Bologna il prezzo varia tra 6 e 8 euro il chilo, mentre a Caserta si attesta sui 6 euro. Firenze e Napoli registrano valori leggermente più contenuti, rispettivamente tra 5,50 e 6 euro il chilo e tra 5,50 e 5,70 euro il chilo. Verona si posiziona in fascia intermedia, con quotazioni tra 6 e 6,50 euro il chilo.

Il confronto con il mango importato via aerea dal Messico e dal Perù mostra una sostanziale parità, con prezzi medi tra i 6 e i 7 euro il chilo. Più economico il prodotto via nave dal Brasile, che si colloca tra i 2 e i 3 euro il chilo, mentre la Spagna propone una concorrenza a basso costo, con quotazioni attorno ai 3 euro il chilo.

Avocado tra i 3 e i 5 euro il chilo

Anche l’avocado mantiene una buona dinamica: la varietà Hass di origine peruviana oscilla tra i 3 e i 5 euro il chilo, mentre il Pinkerton sudafricano si posiziona attorno ai 3 euro il chilo, con alcune piazze che lo valorizzano fino a 4 euro. La papaia si conferma stabile sui 4 euro il chilo, mentre il frutto della passione colombiano mostra una forte variabilità, con quotazioni che vanno dai 6 ai 10 euro il chilo, a seconda della qualità.

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