Ingrosso

21 febbraio 2025

Dai mercati: bene noci, pistacchi e mandorle

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Marco Zaniboni, operatore dell'azienda Laffi Giorgio con stand al Caab, il mercato ortofrutticolo di Bologna, offre a myfruit.it il quadro aggiornato sulle vendite e sulle tendenze del settore della frutta secca all'ingrosso. 

Un periodo di transizione

“Il mercato si trova in una fase di passaggio stagionale, dopo il picco delle festività natalizie, in direzione primavera, con un leggero fermento nelle vendite di alcune referenze”.  Le noci, in particolare, “sono al centro dell’attenzione, ma la qualità percepita dai clienti varia. Il prodotto francese è sottoposte a critiche, pur restando buono ma non perfetto, per alcune problematiche, il gheriglio per esempio appare più scuro. Si soffrono le conseguenze delle elevate temperature seguite dalle piogge durante la raccolta”.

Un dato che “ha portato alcuni acquirenti a cercare il prodotto americano, nonostante i prezzi elevati dovuti a meno offerta, cambio del dollaro e all’alta richiesta internazionale del prodotto”.

Andamento dei principali prodotti

Zaniboni spiega l’andamento dei prodotti più richiesti. “Iniziamo dai pistacchi: i prezzi sono aumentati in modo significativo tra le cause anche il ritiro dalle vendite di un fornitore principale. Mandorle: il raccolto è stato inferiore rispetto agli anni precedenti a causa del caldo e della siccità in California. Tuttavia, la domanda resta alta, non solo per il consumo dolciario come un tempo ma sempre più come snack salutare e legato alla cura del corpo”.

Vediamo gli altri prodotti. “Per gli anacardi: si conferma la buona tendenza degli ultimi anni, anche qui un buon fermento nelle vendite. Arachidi: dopo due anni di contrazione, sono tornate ad avere una buona richiesta. Prugne secche: la produzione francese si è ripresa, ma i prezzi restano alti e la domanda continua a persistere”.

Albicocche secche: si registra una flessione nei consumi. Fichi secchi: la richiesta c’è, ma l’offerta è limitata. La Grecia ha interrotto l’invio a novembre e in Italia il prodotto disponibile è scarso e di calibro ridotto quindi secco rispetto alla richiesta di prodotti più grossi e morbidi”.

Prezzi di mercato dalle noci alle nocciole

Le noci varietà Lara di calibro maggiore e origine italiana hanno raggiunto anche gli 8 euro il chilo, un prezzo considerato troppo alto da diversi clienti, mentre le Lara francesi costano circa 3 euro in meno.

Le nocciole stanno vivendo una fase di stabilità con vendite di prodotto  italiano, non tantissimo perché tanto è indirizzato alla trasformazione,  e francese con prezzi compresi tra i 4,50 e i 5,50 euro il chilo. Se tostate, il prezzo aumenta di circa 70-80 cent il chilo.

Le mandorle sgusciate variano tra gli 8 e i 9 euro il chilo per le varietà più pregiate,mentre i calibri più piccoli si attestano intorno ai 7 euro.

L’impatto del Ramadan sul mercato

Con l’avvicinarsi del Ramadan, aumenta il consumo di datteri. Tuttavia, la qualità del prodotto tunisino non soddisfa pienamente il mercato, spingendo i clienti verso il dattero Medjool.  L’origine israeliana, soprattutto in questo particolare periodo storico, vede una richiesta ridotta dal mondo arabo. Si registra più attenzione tra i commercianti del Pakistan e Bangladesh.

In crescita i legumi 

Si registra una crescente presenza di legumi nella dieta dei consumatori. In particolare, il grano saraceno sta guadagnando spazio, con forniture provenienti da Paesi dell’Est Europa, Turchia e Cina. Si sta affermando come alternativa a orzo e farro. Un altro prodotto ben richiesto quest’anno è anche la quinoa, tradizionalmente importata dal Centro America, in particolare dalla Bolivia.


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