Ingrosso

18 novembre 2025

Dai mercati: attesa Tarocco, Navel da 1 a 3 euro

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Si iniziano a vendere le arance italiane, ma la vera attesa è per il Tarocco. Le notizie dalla Sicilia parlano di ritardi viste le temperature alte che si registrano nell’isola. Un clima mite in gran parte d’Italia che non spinge il consumo di alcune verdure da cuocere. A rilento le pere, secondo alcuni operatori per le quotazioni troppo alte. Questa settimana in linea con myfruit.it c'è Luca Feroldi del mercato di Brescia dove lavora per Gardafrutta.


Sul fronte degli enti gestori Cesare Ferrero, presidente e amministratore delegato di Sogemi e vicepresidente di Italmercati, è stato nominato nel board dell’Unione mondiale dei mercati all’ingrosso (Wuwm), una rete che opera in 50 Paesi del mondo e riunisce 200 associati.  Ferrero, dirigerà il gruppo europeo del WuWm, prende il posto del presidente di Italmercati Fabio Massimo Pallottini che aveva fatto il nome del suo vice come successore. “Wuwm fa a livello mondiale quello che con Sogemi facciamo a Milano: facilitare l’accesso a cibo fresco offrendo sistemi di approvvigionamento più sostenibili, inclusivi e di alta qualità e garantendo, al tempo stesso, lo sviluppo di strutture moderne”, ha dichiarato Ferrero.

A Brescia si attende il Tarocco

A novembre si vende poco, ma non è una novità. E il mese come meno movimento, una costante negli anni”. Questa l’analisi di Luca Feroldi dal mercato di Brescia. 

“C’è l’attesa del Tarocco viste le temperature siciliane c’è sofferenza e, quindi, ritardo”. La Navel? “Una varietà che viene consumata poco rispetto all’arancia rossa. I prezzi sono nella norma, c’è sofferenza lato consumo. Il marchio più costoso con calibro 4 quota  poco meno di 3 euro, ma il più piccolo ovvero il calibro 10 alla rinfusa  si vende ad  almeno 1 euro”.

Abbondanza clementine 

Arrivano soprattutto da Calabria e Puglia. “Per le clementine bastano 20 bancali e ne abbiamo 60 - sottolinea Feroldi -  C’è sovrapproduzione, troppo prodotto rispetto alla domanda. Qui a Brescia si predilige il prodotto senza foglia”. Nei mercati nazionali il calibro più piccolo si vende anche a 60 cent, con il 3 si oscilla da 1 euro a 1,50. 

Uva di vende solo la senza semi

Le uve si vendono, ma quelle senza semi. “Vogliono solo questa e quota dai 4 ai 5 euro in base al prodotto, con i semi non la vendo più. Si cerca l’acino croccante, un prodotto dolce e di colore giallo. Si sta vendendo l’Autumn Crisp, la varietà che va per la maggiore, si conserva bene e appaga”.  

In crisi le pere

Le pere? “Forse la situazione è peggiore rispetto all'anno scorso, si vendono poco perché costano caro e non si sta  guadagnando, sono costose anche per noi e si riduce il margine La pera più richiesta è la Decana olandese, anche se è più buona quella italiana, che ha un prezzo minore. La Decana nel calibro più richiesto è sotto i 2,80 euro, l'Abate Fetel il migliore prodotto arriva a 3,50 euro il chilo”. 

Buona domanda per il cavolfiore 

Bene il Cavolfiore: “manca  la merce bella. Quota 1,50 euro il chilo il bianco mentre il romanesco sale  anche sopra i 2 euro. C’è soddisfazione per il consumo”.

Fermi i pomodori

“Pomodoro di Pachino, Ciliegino, Datterino, Marinda sono tutti fermi, non si vendono. Prezzi più che abbordabili ma non c’è consumo, la qualità è nella media”. Come mai questa tendenza?  “Non c’è una spiegazione, ora c’è questa tendenza”. I prezzi? “Il Datterino con un prodotto medio alto quota sui 4 euro, il Ciliegino sui 3 euro, Marinda in base alla tipologia da 3 ai 5 euro il chilo mentre la varietà Pixel si ferma a 2,50”.  Carciofi?  “Non ho ancora iniziato perchè manca la  richiesta, a Brescia si aspetta il freddo e si  preferisce quello già lavorato”.

Il Kiwi giallo italiano sui 3 euro, il verde anche dalla Grecia 

Nei mercati italiani in media il kiwi Gold italiano, calibro 120-130 grammi in monostrato, si colloca tra 3 e 3,20 euro il chilo. La stessa varietà, alla rinfusa e marchiata Zespri, sale a 5,40-5,60 euro il chilo. Per il kiwi Hayward, il prodotto greco oscilla tra 2 e 2,20 euro il chilo, quello italiano tra 2,40 e 2,50 euro il chilo, mentre la versione Zespri neozelandese si colloca più in alto, tra 4 e 4,20 euro il chilo.

Frutti di bosco, lamponi italiani dalla Basilicata

Il comparto dei piccoli frutti mostra presenza di prodotto estero, ma per i lamponi e ribes anche italiano.  i lamponi portoghesi in vaschette si attestano tra 18 e 20 euro il chilo, quotazioni simili per il prodotto italiano con origine soprattutto Basilicata. I mirtilli peruviani tra 14 e 15 euro, le more messicane raggiungono valori tra 19 e 20 euro il chilo, mentre il ribes rosso italiano si mantiene su una fascia intermedia, tra 14 e 15 euro il chilo.

Derby fragole italiane e olandesi 

Le fragole mostrano una differenza tra origine nazionale e importata: quelle italiane, in vaschette da 30-40, oscillano tra 9 e 12 euro il chilo, mentre le olandesi raggiungono valori sensibilmente più alti, tra 13 e 14 euro il chilo. Il prodotto nazionale è sia di origine veneta che trentina. 

Cipolle con diverse origini: da Italia a Germania, Francia e Olanda

Le cipolle rosse di Tropea vendute in trecce, viaggiano su valori compresi tra 1,80 e 2 euro. In alcun mercati però superano i 2,50 euro il chilo. Il formato in mazzi e con bollino Igp arrivano a quotare anche tra 4 e 5 euro.  Le cipolle tonde bianche italiane, calibro 60-80 e alla rinfusa in casse, si attestano intorno a 1 euro al chilo, in alcuni mercati possono arrivare a 1,20 euro il chilo. C'è anche prodotto di origine francese in sacchi con prezzi da 0,70 a 1 euro.  Le dorate della stessa pezzatura oscillano tra 0,65 e 1,10 sia in casse (più costose) che in sacchi. C'è anche prodotto dalla Germania  da 0,50 a 0,85. 

Le cipolle tonde rosse italiane, sempre calibro 60-80 e alla rinfusa in casse, mostrano quotazioni leggermente superiori, tra 0,90 e 1,20 euro. C'è anche prodotto olandese. I cipollotti bianchi in mazzi si mantengono su livelli più alti, circa 2,10 euro il chilo.

Patate: dai 30 cent delle tedesche ai 60/80 di Italia e Olanda 

Ampia forbice di prezzo per le patate gialle. Per esempio al mercato di Treviso le tedesche alla rinfusa in sacchi  quotano 0,23/0,30 euro chilo, si sale a 0,50/0,80 per le patate italiane, quelle in casse 0,50/0,65. Le olandesi quotano 0,45/0,70 euro.  Si sale con le rosse. A Treviso  da 0,70 a 1 euro. A Verona  da 0,45 a 0,50 e il prodotto francese in media si vende a 0,70 euro il chillo. 

Quotazioni di melograni, susine e fichidindia 

I melograni italiani calibro 80-90, confezionati in monostrato, si attestano su valori compresi tra 1,50 e 2 euro il chilo. Le susine Angeleno, anch’esse italiane e proposte in vaschette, oscillano tra 1,50 e 1,70 euro. Dai campi siciliani arrivano i fichidindia Bastardoni: la confezione da dodici pezzi registra quotazioni tra 3,30 e 3,50 euro il chilo, mentre quella da quattordici pezzi si colloca leggermente più in basso, tra 3 e 3,20 euro il chilo.

Il listino esotico: dall'avocado al mango

Al mercato Caat di Torino, nel listino dedicato ai prodotti esotici, l’ananas Gold proveniente dalla Costa Rica si presenta in diverse varianti. La confezione da sei pezzi monostrato registra quotazioni comprese tra 1,30 e 1,50 euro il chilo, mentre la stessa tipologia con maturazione in pianta mostra valori più elevati, oscillando tra 1,80 e 2 euro.  Ancora più pregiata è la versione da sette pezzi monostrato via aerea, che raggiunge un livello decisamente superiore con prezzi tra 3,80 e 4 euro il chilo.

Accanto all’ananas, il listino propone l’avocado Hass di origine peruviana, confezionato in monostrato da dodici frutti. Le quotazioni si mantengono tra 3,80 e 4  euro il chilo. Il frutto della passione colombiano, venduto alla rinfusa, si colloca su una fascia alta con valori compresi tra 7 e 9 euro il chilo. Il lime brasiliano, confezionato a più strati, oscilla tra 2 e 2,20 euro il chilo.

Luca Feroldi nel mercato di Brescia

I manghi mostrano una doppia provenienza: dal Brasile, in confezione monostrato da otto pezzi, con prezzi tra 2,30 e 2,50 euro il chilo; e dal Perù, sempre monostrato da otto pezzi ma via aerea, che si posizionano nettamente più in alto, tra 6 e 6,50 euro il chilo.

La papaia brasiliana è presente in due varianti: la confezione da sei pezzi monostrato, con quotazioni tra 4 e 4,30 euro il chilo, e la Formosa da tre pezzi, anch’essa monostrato, che si mantiene su valori simili, tra 4 e 4,20 euro il chilo.

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