Ingrosso

26 agosto 2025

Dai mercati: angurie a 15 cent, bene frutta e pomodori

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Non risale il prezzo delle angurie. In alcuni mercati quota anche solo 15 cent, certo c'è anche il prodotto extra e senza semi che può raggiungere e in alcuni casi superare l'euro. Ma è un andamento al ribasso complessivo e non sono mancati nella Gdo marchi conosciuti in offerta. Va meglio ai meloni che superano in media l'euro e i prodotti di maggiore qualità quotano sui 2 euro il chilo. Resistono bene le pesche e le nettarine che in media superano abbondantemente i 2 euro. Prezzi bassi per i cetrioli, al mercato primario di Vittoria si fermano a 30 cent mentre i pomodori raggiungono buone quotazioni.

A Vittoria quotazioni sostenute per i pomodori: Pixel fino a 2,50, Datterino giallo 5 euro

Al mercato di Vittoria abbiamo sentito Toni Margiotta, rappresentante dei grossisti locali, che ha illustrato lo scenario di fine estate dell'importante sito primario siciliano: "Parliamo di un mercato vivace per la merce rossa, una buona richiesta del pomodoro Pixel che quota  fino a 2,60 euro il chilo, il Piccadilly raggiunge i 2,20 mentre il Ciliegino si ferma a 1,50. Estesa forbice per il Datterino con il  giallo che raggiunge anche i 5 euro il chilo mentre il rosso si ferma a 2,50 euro. Il  Grappolo presenta una forbice molto ampia ma raggiunge con la buona qualità  fino a 2/2,20 euro il chilo".

Melanzane a due velocità: viola 1,20 euro, le tonde a 40 cent. Cetrioli a 30 cent 

A due velocità il mercato delle melanzane. "Lavoriamo con il prodotto di qualità  vista la concorrenza della merce locale presente nei diversi mercati regionali - sottolinea Margiotta - Con la varietà viola la quotazione arriva a 1,20 euro il chilo mentre per la tonda si scende fino a 0,40 euro e si registra dell'invenduto. Le zucchine arrivano fino a 1 euro mentre sui cetrioli la quotazione media è bassa: siamo sui 0,30  euro il chilo e con  bassissima richiesta". Questa la situazione del mercato siciliano. 

Le angurie si fermano anche a 15 centesimi, meloni sopra l'euro

Si sprecano i video con le angurie trinciate, scende di disperazione ai mercati, donazioni di prodotto invenduto alla Caritas ed altre associazioni. E si parla anche di angurie senza semi rosse e pure gialle. I prezzi bassi trovano conferma nei listini dei mercati all'ingrosso dove si trovano a 15 cent come al mercato di Verona e in media quotano dai 20 ai 30 cent. Per le senza semi apirene  si sale a 0,50 per arrivare anche a superare l'euro per la qualità migliore.

Differente il discorso per i meloni che raggiungono quotazioni più sostenute.  Il retato di diverse zone d'Italia ha quotazioni intorno all'euro, si  arriva a superare 1,50 euro per il prodotto mantovano.  Con il liscio, sempre mantovano, si superano anche i 2 euro il chilo in alcune piazze. Si difende il gialletto che quota intorno all'euro come le varietà a buccia verde che dominano in Sardegna. 

Uva con semi sui 2 euro, senza semi dai 3 ai 5

Nei mercati ortofrutticoli italiani, i prezzi dell’uva continuano a mantenersi su livelli sostenuti, con differenze tra le varie piazze e varietà. L’uva Italia con semi, ad esempio, si attesta su 2 euro il chilo a Bergamo, sale a 2,80 a Cesena, raggiunge i 3 euro a Firenze e arriva fino a 3,30 a Rimini. Al contrario, a Roma e Padova si registrano prezzi sotto la soglia dei 2 euro.

La varietà Vittoria, nella sua versione extra, si colloca intorno ai 2 euro, con leggere fluttuazioni: a Bergamo il prezzo è leggermente inferiore, mentre a Bologna si supera questa soglia. A Padova, invece, si osserva una fascia di prezzo compresa tra i 2,50 e i 2,70 euro. L’uva fragola, venduta in vaschette, si posiziona generalmente sopra i 2 euro. Anche la nera Michele Palieri, proveniente dalla Puglia, supera abitualmente questa soglia.

Più alti i prezzi dell’uva bianca senza semi, che a Bologna raggiungono punte tra i 3 e i 5 euro il chilo, mentre a Cesena si oscilla tra i 3 e i 4 euro, e a Rimini tra i 3 e i 3,50. Anche la rosata senza semi mostra una buona performance, con una media che si mantiene sopra i 3 euro. 

Buone quotazioni  per le pesche e le nettarine

Il calibro 3A supera abbondantemente i 2 euro, spesso si arriva ai 2,50. Le pesche registrano una stagione positiva sul fronte dei valori. Non c'è crisi, si lanciano anche gli appelli (leggi qui) ad investire su questa tipologia di frutta che trova l'apprezzamento del consumatore disposto a spendere per il prodotto di qualità. Stesso discorso per le nettarine. 

I limoni dell'emisfero sud superano i 2 euro il chilo

Sul fronte dei limoni, la varietà Eureka mostra quotazioni sostenute, soprattutto per il prodotto argentino. A Bergamo, Bologna e Padova il prezzo si aggira intorno ai 2,20–2,25 euro al chilo, mentre a Cesena si scende leggermente a 2 euro. Anche il prodotto sudafricano mantiene valori elevati: Padova quota 2,27 euro, Firenze 2,20, Bologna e Cesena 2 euro, mentre Caserta si distingue per un prezzo più basso, pari a 1,90 euro al chilo.

Arance: reggono le quotazioni del prodotto d'importazione 

Le arance registrano prezzi interessanti che riflettono sia la qualità del prodotto che le condizioni di mercato. Partendo dalle arance Navel Powell di origine spagnola, si osservano quotazioni piuttosto variabili. A Firenze il prodotto raggiunge il valore più alto, con 1,90 euro il chilo, seguito da Padova dove si attesta a 1,75. Bologna si posiziona a 1,60 euro, mentre Bergamo e Verona registrano rispettivamente 1,40 e 1,25 euro. Caserta, invece, presenta il prezzo più contenuto, con 1,10 euro il chilo. Queste differenze evidenziano una distribuzione non omogenea, probabilmente legata alla disponibilità locale e alla domanda specifica di ciascun mercato.

Per quanto riguarda la varietà Navelina, proveniente dal Sudafrica, le quotazioni risultano leggermente più stabili. Rimini guida con 1,60 euro il chilo, seguita da Bologna a 1,50 e Bergamo a 1,40. Firenze si ferma a 1,30, mentre Padova chiude il quadro con 1,25 euro. Il prodotto sudafricano sembra mantenere una buona competitività.

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