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17 novembre 2025

Castanicoltura: a Cuneo genera indotto da 30 milioni

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La cultura e la coltura del castagno stanno vivendo una fase di  espansione in provincia di Cuneo, territorio che concentra oltre il 90% della superficie regionale piemontese dedicata a questa produzione e che, con circa 4 mila tonnellate annue, si conferma tra i poli più rilevanti a livello nazionale. Parlano i numeri: quarta provincia castanicola italiana. 

Per crescere ancora serve più informazione 

Il Centro regionale di castanicoltura del Piemonte ha proposto di inserire le castagne nel bollettino prezzi della Camera di Commercio di Cuneo, notizia riportata dalla pagina di Cuneo del quotidiano La Stampa, così da offrire una fotografia più completa del mercato locale e nazionale. Crescono le quantità e il settore è sempre più professionale quindi c'è più necessità di informazioni.

Su questa campagna abbiamo scritto a settembre nell'intervista a Emanuele Rovetta, titolare dell'azienda piemontese Exica (leggi l'articolo). "Quest'anno ci stiamo concentrando su quelle italiane: con ottima qualità e buona quantità, soprattutto da Cuneo". Insomma una buona annata. Nella stagione 2025 i prezzi, oscillanti tra 1 e 3 euro al chilo per gli ibridi e tra 1,40 e 3,50 euro per le cultivar locali, hanno generato un valore di produzione stimato in 8 milioni  e un indotto complessivo superiore ai 30 milioni.

Visti questi numeri (leggi l'articolo) ed essendo il Cuneese la quarta provincia italiana per superficie castanicola, l’inserimento delle castagne nel bollettino camerale permette di aumentare la trasparenza del mercato e rendere la filiera comparabile con le altre produzioni frutticole.

Dal centro regionale si sottolinea che la castanicoltura italiana è intreccio di pratiche antiche e moderne quindi dotarla di strumenti di rilevazione economica uniformi significa valorizzare un comparto che custodisce un patrimonio agricolo di grande valore.

Per i castanicoltori un centro di rilevanza mondiale

La rilevanza del settore in Piemonte e provincia di Cuneo è confermata dall'importanza del Centro, istituito grazie alla legge regionale 4/2009, che promuove attività di ricerca di base ed applicata sul castagno. Le sue attività sono riconosciute a livello nazionale e internazionale, dal 2020 è centro nazionale per la conservazione del patrimonio castanicolo. Il Centro ospita la più grande collezione di tipologie di castagne del mondo. C'è interesse a sviluppare e valorizzare la castanicoltura piemontese. 

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